Moretti : «Non accetto critiche da chi non ha nemmeno provato a giocare» - Corriere del Veneto

05 giugno 2015

Pagina 5, Primopiano

PADOVA Per quelli della leva calcistica della classe ‘73, come i coetanei Alessandra Moretti e Roger De Menech, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. Va all’attacco lei: «Infatti non sono scesa in campo perché ero sicura di vincere, anzi, sapevo benissimo che quella del Veneto era la partita più difficile d’Italia. Eppure mi sono spesa moltissimo lo stesso e con me la segreteria regionale, le direzioni provinciali, i circoli cittadini. Invece altri, quelli che adesso hanno tante critiche da formulare, non hanno voluto nemmeno mettere la maglia. Chi? Non lo dico, tanto lo sanno già, che mi riferisco a loro». Prende palla lui: «Non si vince di sicuro rimanendo in panchina. Ma se dopo la sconfitta di solito scappano tutti, noi invece restiamo, perché siamo di quelli che ci mettono la faccia prima, durante e dopo».  Ecco, dopo la disfatta, la candidata e il segretario del Pd sono di nuovo insieme, per incontrare i consiglieri appena eletti. Nella sede regionale di Padova comincia così il nuovo corso di un partito che al novantesimo è finito dritto in infermeria, a leccarsi le ferite della batosta. «Matteo Renzi mi ha chiamata - rivela Moretti - e ha confermato che la nostra campagna elettorale è stata molto bella. Mi ha detto che ovviamente non è soddisfatto del risultato, ma che è felice di come mi sono messa disposizione del partito». Quello stesso Pd che ha deciso di aspettare i ballottaggi, prima di iniziare un nuovo tour nel Veneto. «Parlare adesso di dimissioni o congressi - spiega De Menech - sarebbe irrispettoso nei confronti della base, con cui vogliamo andare a confrontarci, perché solo rilanciando la politica potremo evitare altre sconfitte. Purtroppo abbiamo pagato in Veneto il prezzo delle riforme del governo, di cui si patiscono già i costi senza godere ancora dei benefìci. Pazienza, per noi la politica è responsabilità». 

Rimbalza da Roma la voce secondo cui il vicentino Filippo Crimì, con la veronese Alessia Rotta, avrebbe proposto ai colleghi veneti un documento di sostegno a De Menech, che gli altri parlamentari non avrebbero però voluto sottoscrivere. «Ma non è vero - ribatte il deputato vicentino - dobbiamo ancora decidere se farlo o meno, in fondo mi sembra che la situazione sia molto tranquilla in Veneto». Dipende dai punti di vista. Il veneziano Michele Mognato, per dire, descrive così l’immagine che ha davanti agli occhi: «Quando ti passa sopra un Tir, non è che puoi rialzarti come se niente fosse e rimetterti subito a correre. Qualcosa da aggiustarti forse ce l’hai, no?». Anche sì, secondo il conterraneo Andrea Martella: «Ho avanzato una richiesta di dimissioni della dirigenza, che mi pare abbia ottenuto un consenso diffuso e motivato. È ovvio che adesso dobbiamo rimanere concentrati sui ballottaggi, ma ritengo che subito dopo andrà avviata questa discussione, senza rinviarla alle calende greche». 

Pure la trevigiana Simonetta Rubinato resta della sua idea: «Che piaccia o no, un congresso finalmente vero andrà celebrato, perché è un passaggio fisiologico di cui il partito ha bisogno. Non voglio fare polemiche prima del secondo turno, dico solo che questo arroccamento all’interno del fortino da parte della segreteria mi sembra più sintomo di un conservatorismo opportunista, che di una volontà di cambiamento». Le risponde però Matteo Montagner dei Giovani Democratici: «Concentriamoci sui ballottaggi e rimandiamo le discussioni a dopo, perché il rischio è quello di sembrare un Pd che guarda unicamente al suo ombelico». Concorda la trevigiana Laura Puppato: «L’opzione di un congresso straordinario va fatta nei tempi giusti e a mente serena e lucida». 

Dopo il 14 giugno, quindi. Nel frattempo Moretti sarà pronta per il debutto da capogruppo del Pd: «Faremo un’opposizione dura ma costruttiva». La prima mano tesa a Luca Zaia sarà sui costi della politica: «Sono disposta a mettere a disposizione del presidente lo studio che abbiamo commissionato ad un’agenzia di revisione contabile, secondo cui in Veneto è possibile risparmiare 300 milioni tagliando sprechi e inefficienze». Angela Pederiva

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pubblicata il 05 giugno 2015

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