Manildo preso di sorpresa «Quel posto è inadatto non capisco certe scelte» - Il Gazzettino

10 giugno 2015

Pagina III, Primopiano

TREVISO - (P. Cal.) «Ho detto al Prefetto che la Salsa non è idonea». Il sindaco Giovanni Manildo non nasconde il proprio disappunto. La scelta di creare un centro d'accoglienza gli è passata sopra la testa: «L'ho saputo nel pomeriggio - dice - ma è un bene del Demanio è il prefetto può utilizzarlo. Mi ha assicurato che sarà una soluzione temporanea e che l'alternativa sarebbe stata quella di lasciare le persone a dormire nei giardinetti. Ma gestire così un'emergenza è inaccettabile». In prefettura però hanno badato al sodo. Ieri mattina definivano le situazione che stava maturando davanti ai loro occhi «terribile». E la Salsa ha evitato il baratro. «Per prima cosa - continua Manildo - ho chiesto all'assessore Manfio di andare all'ex caserma assieme ai tecnici della prefettura e dei vigili del Fuoco per capire cosa stesse succedendo. Ma domani (oggi ndr) incontrerò il prefetto e chiederò un incontro anche al governatore Zaia. Voglio capire le dinamiche che portano alla scelta di un immobile piuttosto che di un altro. Sicuramente in provincia ci sono strutture molto più adatte. Ma tutto questo mi sembra un brutto film. Come i profughi lasciati a Montebelluna. Mi ha chiamato il sindaco Favero dicendo: stanno arrivando a Treviso. Non si può andare avanti così». Mentre Manildo protesta divampa la polemica. La Lega è la prima a insorgere: Un'invasione programmata ed immaginabile - attacca Mario Conte (Lista Gentilini) - il sindaco non deve stupirsi e arrabbiarsi. Fermi l'invasione impedendo in tutti i modi l'utilizzo della caserma Salsa oppure si faccia da parte». Massimo Candura, segretario cittadino, annuncia azioni clamorose: «Qualcosa faremo - anticipa - la Salsa è una struttura inadeguata e sistemata utilizzando la Protezione Civile come fosse una ditta delle pulizie. Intollerabile». Durissimo il capogruppo Sandro Zampese: «Ospitare i profughi alla Salsa è l'ennesima beffa nei confronti delle famiglie trevigiane che rischiano lo sfratto. Senza contare l'inagibilità della struttura. E il comune è connivente». Rincara la dose Giuseppe Basso (Lista Gentilini): «Utilizzare quella caserma non va bene. Si trova in un quartiere densamente popolato e noi ci portiamo gente di cui non sappiamo nulla. Questo è Alfano che si vendica». Infine la deputata Simonetta Rubinato (Pd): «Zaia colga l'occasione per ottenere dal Governo l'apertura immediata di un tavolo di confronto per assicurare la rapida verifica dei requisiti per lo status di profugo di chi è già nel nostro territori. Concordi altresì azioni concrete per l'integrazione di questi giovani con l'insegnamento della lingua italiana e lo svolgimento di attività socialmente utili».

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pubblicata il 10 giugno 2015

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