Reolon e Piol: «Questo è il nostro tunnel» - Corriere delle Alpi

16 giugno 2015

Pagina 15, Cronaca

BELLUNO Pensata, voluta, realizzata. «Pochi credevano che Col Cavalier potesse diventare realtà. Ci abbiamo creduto io e Sergio Reolon e oggi siamo qui a inaugurare l'opera». L’ex assessore provinciale Quinto Piol non nasconde la soddisfazione per essere giunti al capolinea di un percorso lungo, spesso tortuoso, ma che ha portato ieri all'apertura della galleria e della viabilità ad essa collegata. «Ringrazio tutti, anche il cda di Veneto strade che nel momento più difficile, con il cantiere chiuso per le note vicende legate al trasferimento delle risorse, ha optato per completare l'opera», commenta. «Ora è importante che i soldi anticipati vengano restituiti, perché così si sbloccheranno altre opere». Il cda di cui Piol fa parte è in proroga da un anno, a breve sarà rinnovato e dovrebbe passare da 14 a 5 membri. È soddisfatto, e non potrebbe essere altrimenti, anche Sergio Reolon. Era lui alla guida della Provincia quando venne firmato (ottobre 2007) l'accordo di programma tra Provincia, Regione e Veneto Strade per la progettazione definitiva dell'opera, che proprio Reolon aveva definito “priorità assoluta per il nostro territorio”. «Questa è la più importante opera pubblica realizzata nel Bellunese negli ultimi 30 anni», spiega. «Abbiamo perseguito con tenacia tutte le strade per trovare i finanziamenti, e non va dimenticato il ruolo fondamentale che ha avuto l'onorevole Simonetta Rubinato ai tempi della finanziaria 2007». Fu la senatrice dell'allora Margherita a far approvare l'emendamento che ha assegnato al Veneto un finanziamento straordinario per la viabilità pari a 150 milioni di euro, con il preciso impegno della Regione di assicurarne 63 per Col Cavalier. Quali sono le altre opere di cui la provincia ha bisogno? «Basterebbe tirare fuori dai cassetti il piano territoriale di coordinamento provinciale», aggiunge Reolon. «La Provincia deve recuperare il ruolo di regia e coordinamento per definire le priorità di questo territorio. Ma adesso penso che dovremo concentrarci sulla ferrovia, che sembra del 1800». In merito alle strade, prima di progettare nuove opere è necessario «fare una mappatura dell'esistente, individuare le priorità e trovare le risorse», conclude la Rubinato. «Dobbiamo chiederci se un'opera serve e se abbiamo i soldi per farla».(a.f.)

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pubblicata il 16 giugno 2015

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