Pd Veneto, dimissioni e congresso per dare una nuova linea politica

23 giugno 2015

“Ieri in direzione regionale all’ordine del giorno c’era l’analisi della peggiore sconfitta degli ultimi venti anni. Abbiamo sentito dal segretario e soprattutto dalla candidata analisi semplicistiche, alla ricerca di scuse, non di altre strade per parlare ai veneti. Ancora una volta non ci si mette sul serio in discussione. Eppure in nessun’altra regione il Pd è andato così male pur con un centrodestra diviso. E’ evidente a tutti che il Partito democratico del Veneto deve dimostrare di essere in grado di cambiare profondamente la sua proposta politica e la sua organizzazione se vuol essere credibile ai veneti”. E’ questa l’analisi di Simonetta Rubinato al termine della direzione regionale del Partito democratico Veneto convocata a Padova dal segretario Roger De Menech per analizzare i risultati elettorali delle regionali e delle comunali.

“Nessuna resa dei conti – continua la parlamentare - ma solo la richiesta che siano fatti due passaggi fisiologici per una forza politica democratica: le dimissioni della segreteria regionale e l'indizione di un congresso straordinario, vero e aperto, che scelga una nuova linea politica. Senza paventare le "guerre per bande" evocate dal segretario, ma aprendo il partito alla discussione e al confronto con le forze sociali vitali di cui il Veneto è ricco”. 

“Non c'è tra noi una distinzione tra chi vuole o no bene al Pd, tra chi ci tiene o no alla sua unità, ma tra chi vuole o no cambiarne sul serio lo status quo per renderlo utile alla partecipazione politica degli iscritti e dei veneti" conclude Simonetta Rubinato. Invece per il momento la direzione si è conclusa senza aprire il dibattito (aggiornato a sabato prossimo) e senza fare chiarezza.

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pubblicata il 23 giugno 2015

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