Provincia, protesta sui tagli «Addio servizi ai cittadini» - La Tribuna di Treviso

28 luglio 2015

Pagina 20, Cronaca

di Fabio Poloni Chi farà la manutenzione delle scuole? Chi garantirà i servizi ai disabili sensoriali? E l’ufficio cultura, chiuderà i battenti? Sono tutte domande che gemmano da una, unica: ma la Provincia che fine fa? È nell’aria da mesi, il quesito, e ieri i sindacati hanno convocato un’assemblea aperta al Sant’Artemio per ribadirlo. E per sottolineare che risposte, ancora, non ce ne sono. Il piano di “riordino” della legge Delrio non dà ancora certezze sui modi, né tantomeno sui tempi. Due le questioni sul piatto: i tagli al personale e quelli ai servizi erogati dall’ente. La riforma, di fatto, ha cancellato solo le cariche elettive, il vertice politico della Provincia. Sul resto si tratta più di un rimescolamento, che ad oggi sembra una centrifuga fuori controllo. Una cosa pare chiara: licenziamenti di dipendenti della Provincia non ce ne saranno: tra pensionamenti (65 in due anni, qui a Treviso) e spostamenti in antri comparti della pubblica amministrazione, nessuno resterà in mezzo a una strada. Diverso – forse – il destino di alcuni servizi al cittadino. Spariranno? «Io più che preoccupata sono rassegnata», dice una dipendente dell’ufficio cultura della Provincia, all’uscita dall’assemblea, «so per certo che il mio ufficio verrà chiuso. Per noi dipendenti c'è la possibilità di mobilità all’interno della pubblica amministrazione, sfruttiamola». Una sua collega arriva in assemblea direttamente da un cantiere: «Io mi occupo del settore edilizia, nello specifico per le scuole superiori», dice, «e con questa incertezza si vive malissimo. Il lavoro c’è, è tanto, e ci piace farlo al meglio. Temo che dai tagli derivino carenze pesanti, anche proprio sulla manutenzione degli edifici scolastici». Il Governo, presentando i piani di investimenti sull’edilizia scolastica, ci aveva pure messo gli hashtag (#scuolenuove, #scuolesicure), ma il sindacato non sembra lasciarsi incantare: «Quelli sono solamente annunci», taglia corto Carlo Viel, segretario generale provinciale della Uil, «i fatti concreti quando si vedono?». Concretezza - e rapidità - vengono chieste anche alla Regione: «Aspettiamo, finalmente, che Venezia chiarisca e avochi a sè le competenze che terrà in carico, basta con questo scaricabarile all’infinito», dice Viel. Sulla stessa linea la senatrice Simonetta Rubinato: l’appello a sollecitare risposte in tema di riordino è stato rivolto ai parlamentari, e lei era l’unica presente, ieri: «Serve certezza per i lavoratori e per i cittadini su servizi come quelli garantiti dai centri per l’impiego», dice la senatrice del Partito Democratico, «la Regione è stata latente, ora deve chiedere al Governo di potersi trattenere competenze e risorse, i mezzi per farlo ci sono». Dopo mesi di domande, insomma, siamo quasi al punto di partenza. «Non sappiamo neanche definire il perimetro di questi tagli ai servizi», allarga le braccia Giacomo Vendrame, segretario provinciale della Cgil, «va riorganizzato con chiarezza chi-fa-cosa. E la Regione, in questo, deve avere un ruolo centrale». 

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pubblicata il 28 luglio 2015

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