Gratuito patrocinio: oggi troppi cittadini esclusi

28 luglio 2015

Il mancato adeguamento all'inflazione del tetto reddituale, fermo al 30 giugno 2012, sta impedendo a molti cittadini meno abbienti di poter usufruire del patrocinio legale a spese dello Stato. Lo denuncia Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd, che sul tema ha depositato alla Camera un’interrogazione al ministro della Giustizia. “Si tratta – spiega - di una grave inadempienza, che pregiudica il diritto riconosciuto dalla Costituzione italiana e previsto nella stessa Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea di consentire alle fasce sociali più deboli l'accesso effettivo alla giustizia. Come certifica l’Istat, il sensibile aumento dei prezzi al consumo avvenuto nell’ultimo biennio ha infatti impoverito il potere di acquisto delle famiglie italiane, aumentando la platea di quanti non possono accedere al beneficio di essere difesi a spese dello Stato. Si tratta di un’ingiustizia che va al più presto sanata. Tanto più che detta condizione reddituale è sovente più difficile da raggiungere perché i soggetti richiedenti l’ammissione al beneficio sono pure penalizzati da differenti interpretazioni da parte dell’Amministrazione giudiziaria sulla determinazione esatta del reddito al netto degli oneri deducibili, che lo riduce ancor di più.” 

Oggi il limite di reddito è fissato in 11.369,24 euro con riferimento al 30 giugno 2012, dunque a ben tre anni fa. L'adeguamento del tetto reddituale per l'accesso al patrocinio a spese dello Stato consentirebbe di accedere all'effettiva tutela dei propri diritti avanti la giurisdizione della Repubblica a persone che oggi non se lo possono permettere. L'iniziativa dell’on. Rubinato, che punta a chiedere al ministro Orlando di procedere urgentemente all’emanazione del decreto ministeriale per l'adeguamento al l'inflazione del tetto reddituale, è stata condivisa anche dall’Unione Ordini Avvocati del Triveneto riuniti alcuni giorni fa in assemblea a Gorizia. “La richiesta, in sostanza, rivolta al ministro Orlando – conclude l’on. Rubinato – è l'emanazione del decreto ministeriale che adegui alla data odierna il tetto reddituale per accedere al beneficio alla crescita dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, precisando altresì che tale importo è al netto degli oneri deducibili ammessi per legge”. 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF


pubblicata il 28 luglio 2015

ritorna
 
  Invia ad un amico