Imposte nazionali triple di quelle locali Zaia: «Tassatori professionisti». Lite col Pd - Corriere del Veneto

23 agosto 2015

Pagina 3, Primopiano

VENEZIA Che arrivino da lontano o da vicino, sempre tasse sono. I tributi nazionali ammontano però a tre volte tanto le esazioni locali, secondo un’indagine della Cgia di Mestre, che nei numeri certifica una realtà già percepita e nell’analisi punta a ribaltare un luogo comune: «Nell’immaginario collettivo - afferma Paolo Zabeo dell’ufficio studi - si è diffusa l’idea che in questi ultimi anni governatori e sindaci sarebbero diventati dei nuovi gabellieri, mentre lo Stato centrale avrebbe alleggerito la pressione fiscale. In realtà, le cose non sono andate proprio così». Parole che danno il destro a Luca Zaia per sferrare l’ennesimo attacco a Roma e ai suoi «tassatori professionisti» che «fanno finta di tagliare le imposte a livello centrale e scaricano l’onere dei mancati introiti sugli enti locali». Nel 2014 l’erario ha incamerato 379,7 miliardi, mentre le casse regionali e comunali ne hanno complessivamente introitati 106,1 (negli ultimi 15 anni l’aggravio è stato rispettivamente di 100,7 e 34,6 miliardi). Torna allora a porsi una domanda: che ne è dell’attuazione del federalismo fiscale? Riconosce Simonetta Rubinato, deputata del Pd e componente della commissione bicamerale in materia: «Registriamo una sorta di schizofrenia. Da una parte il governo ha approvato gli indispensabili strumenti normativi, quali ad esempio i decreti su fabbisogni e capacità fiscali standard, ma dall’altra le manovre di finanza pubblica hanno ristretto gli spazi di autonomia, per la necessità di contenere il debito e la spesa. La responsabilità politica è di tutti, ma in particolare del centrodestra, che non ha fatto nulla quand’era più facile farlo, cioè prima della crisi». Zaia è furioso: «Ormai abbiano tutti capito il giochino di Renzi e colleghi: ingrassare la spesa pubblica centrale e camuffare i presunti risparmi con tagli veri». Rubinato rilancia: «Vada a negoziare il federalismo con il governo, la Costituzione glielo permette con l’articolo 116». 

Angela Pederiva

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pubblicata il 23 agosto 2015

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