Veneto Banca: si può e si deve salvare, è una priorità sociale

08 dicembre 2015

“Si deve evitare in ogni modo che per Veneto Banca si arrivi alla procedura di risoluzione applicata alle 4 banche di cui si occupa la legge di Stabilità. Significherebbe azzerare per sempre il valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate dei tantissimi risparmiatori che su questa banca hanno investito. Per questo è necessario garantire il massimo sostegno a chi, a partire dall’ad Cristiano Carrus, sta lavorando per risanare i conti e ripartire attraverso un piano industriale di rilancio a servizio dell'economia locale. Veneto Banca da sempre vive e trova forza nel suo stretto legame con il territorio, che è tra i più reattivi in Europa nel cogliere le opportunità di sviluppo. Su questo credo sia possibile ricostruire la fiducia del mercato, lavorando per limitare il più possibile le perdite di valore delle azioni e non consentendo a capitali speculativi di avventarsi sull'istituto, tutelando così i tanti soci e risparmiatori.” Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd impegnata in questi giorni come segretario della Commissione Bilancio della Camera nella trattazione degli emendamenti alla Legge di Stabilità 2016, annuncia che sulla vicenda presenterà un’interrogazione. “Mentre aspettiamo che la Magistratura accerti quanto prima le eventuali responsabilità penali di chi ha guidato Veneto Banca – spiega – è necessario che il Governo verifichi eventuali responsabilità anche da parte delle competenti Autorità di vigilanza, in primis di Bankitalia, per capire se hanno espletato fino in fondo il loro compito di controllo o se, negli anni passati, hanno omesso di segnalare situazioni di particolare gravità”. 

L’on. Rubinato, infine, invita il Governo a riflettere se sia sostenibile l’applicazione tout court dal 1 gennaio 2016 della regola del bail-in. “Che non siano più i contribuenti a pagare per il salvataggio delle banche, ma i loro vertici e chi ne ha la proprietà, in astratto è un principio corretto. Ma va considerato che la recessione degli ultimi 7-8 anni, colpendo in modo pesante le nostre imprese, ha creato oltre 200 miliardi di sofferenze bancarie per crediti non ripagati. E che il fallimento delle banche più legate ai territori rischia di azzerare i risparmi di una vita di un numero elevato di lavoratori, pensionati e piccoli imprenditori. Non è più solo un problema finanziario, quindi, ma rischia di diventare un problema sociale. Ecco perché lo Stato deve rassicurare i cittadini risparmiatori: è quello che si sta facendo in Stabilità con un fondo di solidarietà per i piccoli obbligazionisti in difficoltà economica delle 4 banche azzerate, che costituisce un precedente anche per casi futuri. Ma, ripeto, bisogna lavorare affinché non diventi necessario farlo per Veneto Banca, che si può e si deve salvare”.

SCARICA COMUNICATO IN PDF


pubblicata il 08 dicembre 2015

<<
<
 ... 947948949950951952953954955 ... 
>
>>
ritorna
 
  Invia ad un amico