I produttori di latte: «Alleati o è la fine» - Il Gazzettino di Treviso

04 marzo 2016

Pagina VII, Cronaca

La concorrenza dall'estero a prezzi stracciati, l'assenza dell'obbligo di indicare la provenienza del prodotto e il blocco del commercio con la Russia stanno devastando il mondo del latte. L'anno scorso 135 allevamenti trevigiani hanno chiuso i battenti. Nel 2014 c'erano 657 stalle di vacche da latte. Alla fine del 2015, invece, la conta si è fermata a 522. Meno 20% in un colpo solo. Stessa musica a livello regionale. Hanno chiuso 431 stalle: dalle 3.562 del 2014 alle 3.131 dell'anno scorso. E il fatturato è calato dell'11%. Sono numeri da ecatombe quelli di Aprolav rilanciati da Confagricoltura. Lunedì un gruppo di allevatori si è riunito a Paese per provare a correre ai ripari. Netta la loro richiesta a Cia, Confagricoltura, Coldiretti e Copagri: «Le nostre associazioni devono unirsi per far fronte a una crisi senza precedenti». Non aspetteranno molto: sono pronti a gettare le tessere e a dar vita a proteste eclatanti. I conti sono presto fatti: agli allevamenti produrre un litro di latte costa poco più di 42 centesimi rispetto a un ricavo che si ferma anche a 30 centesimi. Ma il mondo delle associazioni è spaccato sull'idea dell'unione. Il sì arriva proprio da Confagricoltura. «Diciamo sì all'unione con le altre associazioni per salvare le nostre stalle - annuncia Fabio Curto, presidente della sezione lattiero-casearia - siamo a fianco dei nostri allevatori ridotti allo stremo dai prezzi stracciati offerti dalle industrie per il latte». «La goccia che ha fatto traboccare il vaso - aggiunge - è la raccomandata inviata da alcune industrie ai piccoli produttori con l'annuncio che da aprile il latte non verrà più raccolto. Per molti sarebbe la fine. Per questo dobbiamo fare fronte comune, anche con Aprolav, che deve essere potenziata e fungere da cabina di regìa per tutte le manifestazioni comuni». Sulle difficoltà del mercato del latte interviene anche Patrizia Bisinella, senatrice tosiana: «Serve un prezzo equo e l'etichettatura obbligatoria. Le aziende non possono più andare avanti. Non smetterò di battermi al fianco degli allevatori». E Simonetta Rubinato, deputata del Pd, ha presentato ieri un'interrogazione al ministro dell'agricoltura Maurizio Martina. Due le due richieste: «Tutelare il reddito degli allevatori affinché il compenso sia almeno commisurato ai costi di produzione e rafforzare in sede europea le norme sull'etichettatura con l'applicazione della tracciabilità obbligatoria».

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pubblicata il 04 marzo 2016

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