Sono 223 le nuove farmacie che potrebbero aprire in Veneto, creando circa un migliaio di posti di lavoro compreso l’indotto, ma ancor oggi bloccate a causa del grave ritardo della Regione nel completare le fasi del concorso bandito ancora nel novembre 2012. Lo denunciano gli aggiudicatari iscritti nella graduatoria, preoccupati anche di non riuscire a sottoscrivere in tempo i contratti con i pochi locatari di edifici ad uso commerciale disponibili, considerato che per legge l’apertura della farmacia deve avvenire entro i 180 giorni dalla sua assegnazione.
E’ per questo che, dopo aver interessato in Consiglio regionale del problema il vicepresidente Bruno Pigozzo, ho depositato il 6 aprile scorso alla Camera un’interrogazione (ecco il link al testo http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/12760&ramo=CAMERA&leg=17) in cui chiedo al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, quali iniziative urgenti intenda adottare affinché la Regione Veneto dia attuazione alla normativa, portando a conclusione quanto prima tutte le fasi del concorso straordinario per l’assegnazione delle nuove sedi.
Trattandosi dell’attuazione di una misura prevista da una legge dello Stato, il decreto ‘Salva Italia’ del 2012, ed essendo ormai passati già 3 anni dalla scadenza del termine da essa previsto per l'espletamento del concorso (il 23 marzo 2013), credo sia doveroso che il ministro Lorenzin, nel rispetto delle sue competenze e di quelle regionali in materia sanitaria, si attivi perché i suoi uffici spronino la Regione Veneto a seguire l’esempio di Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Puglia nonché Lombardia, che hanno già assegnato o stanno completando l’assegnazione delle sedi farmaceutiche messe a concorso. In Veneto si sta correndo il rischio che tutto sia vanificato considerata la validità della graduatoria fissata in due anni, di cui uno già passato.
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