Autonomia, asse del Nord «Election day a ottobre, risparmiamo 44 milioni» - Corriere del Veneto

22 maggio 2016

Pagina 5, Regione

VENEZIA Ufficiale e doppia: la richiesta di election day si rafforza. Il governatore Luca Zaia ha formalizzato l’istanza ad alcune fra le massime cariche dello Stato, affinché acconsentano a celebrare in un’unica giornata ad ottobre il referendum sull’autonomia del Veneto e quello sulla riforma della Costituzione. E non è il solo, visto che durante una visita a Nordest anche il suo omologo Roberto Maroni ha avanzato un’analoga domanda per conto della Lombardia, allo scopo di aumentare il potere contrattuale delle due Regioni nel confronto con Roma. Zaia ha inviato la lettera a Sergio Mattarella, a Matteo Renzi, ad Angelino Alfano e, per conoscenza, ad Enrico Costa. Al presidente della Repubblica, al premier e ai ministri dell’Interno e degli Affari Regionali il leghista ha ricordato che l’accorpamento era stato previsto dalla legge regionale, «attenta alle esigenze di imprescindibile contenimento generale dei costi delle istituzioni e amministrazioni pubbliche», che aveva deliberato l’iniziativa referendaria. L’auspicio è di un «cortese sollecito riscontro» alla missiva, in modo da poter eventualmente concordare orari di apertura e chiusura dei seggi, ordine di scrutinio e ripartizione della spesa. «Qualora non dovessero giungere indicazioni in merito — ha però avvertito il governatore — la Regione dovrà comunque attivarsi per garantire il corretto e regolare svolgimento della consultazione referendaria, che comporterà necessariamente un aggravio di costi rispetto alle economie e ai risparmi conseguibili con l’election day», rincaro quantificato in 14 milioni di euro e ribadito per prevenire eventuali contestazioni da parte della Corte dei conti.

Il risparmio è l’argomentazione usata pure da Maroni, ieri a Pordenone per la campagna elettorale: «Siamo pronti a fare il referendum sull’autonomia, Veneto e Lombardia insieme. E chiediamo già da ora che si faccia assieme al referendum costituzionale. Sono due referendum sulla Costituzione, due referendum che non richiedono il quorum. Farlo assieme ci consente di risparmiare 30 milioni di euro che io metterei a disposizione delle famiglie lombarde». Maroni conta ancora di aprire il negoziato con il governo sul quesito referendario, trattativa che invece con Zaia su questo punto si è già chiusa: a consultazione avvenuta, la negoziazione potrà riprendere sulle materie. «Sono naturalmente soddisfatto che la Regione Veneto faccia da apripista di questo processo storico — ha rivendicato Zaia — e, nello stesso tempo, ribadisco la piena e totale intesa con la Lombardia nel difficile processo che ci vede operare uniti per strappare una maggiore autonomia».

Ora dunque l’attesa è tutta per la data, anche se il sottosegretario Gianclaudio Bressa aveva già detto che «sarebbe illogico votare lo stesso giorno su due quesiti antitetici». Proprio dalle file dem la deputata Simonetta Rubinato, che a suo tempo aveva verificato la fattibilità tecnica dell’election day , invita il governatore ad andare oltre le considerazioni procedurali: «Se il governo rifiuta l’accorpamento, non fermiamoci alle polemiche, andiamo avanti scegliendo un’altra giornata. L’obiettivo dev’essere ottenere un risultato il più possibile plebiscitario, in termini sia di affluenza che di vittoria del “sì”».

Angela Pederiva

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pubblicata il 22 maggio 2016

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