Nel corso del question time nell’Aula della Camera il 4 maggio scorso il premier Renzi ha risposto all’interrogazione posta dal gruppo di Forza Italia sulle sanzioni imposte dall’Occidente nei confronti di Mosca, sanzioni che hanno colpito pesantemente l’economia del Veneto. Nei giorni scorsi il tema è stato oggetto della cronaca veneta proprio per la risoluzione approvata in consiglio regionale il 18 maggio scorso per «promuovere la costituzione di un comitato contro le sanzioni alla Russia, per il riconoscimento del diritto di autodeterminazione della Crimea e per la difesa delle produzioni venete».
Secondo le parole del premier in Aula alla Camera, “la Russia ha svolto un ruolo cruciale nell’accordo con l’Iran e nella lotta al fondamentalismo terrorista. Noi siamo tra quelli che crediamo sia centrale riportare la Russia al tavolo internazionale. Diverso è il caso delle sanzioni. L’accordo di Minsk prevede che l’Ucraina faccia dei passi in avanti, ma anche la Russia deve impegnarsi per rispettare gli standard internazionali. La posizione italiana non è scarna ne ridondante: siamo in prima fila affinché l’accordo di Minsk sia implementato. Una volta che accadrà questo il tema delle sanzioni sarà superato”.
Rispetto alla crisi che ha colpito le imprese italiane in seguito all’embargo posto dalla Federazione nei confronti dei nostri prodotti, il premier ha quindi concluso che si tratta di: “un dramma causato più dal costo del petrolio che dalle sanzioni”.