Rubinato al Pd: «Diamo voce ai cittadini» - La Nuova Venezia

04 giugno 2016

Pagina 22, Cronaca

«Si può essere per il sì o per il no sulla costituzione di Mestre e Venezia in due municipalità distinte, ma francamente da democratici non si può che sostenere, su un tema così importante, che va data la parola ai cittadini». Infiamma il dibattito dentro il Pd veneziano la parlamentare Simonetta Rubinato che dopo aver incontrato i referenti del Movimento per l’autonomia di Mestre, Stefano Chiaromanni e Debora Esposti, bacchetta quanti nel suo partito vorrebbe sostenere la posizione del sindaco Brugnaro e impedire la consultazione. «Sostenere il no alla consultazione referendaria sul piano politico fornisce un assist formidabile al sindaco Brugnaro, invece di incalzarlo a rispettare gli impegni presi in campagna elettorale», dice la Rubinato. «Io piuttosto evidenzierei la divisione interna alla maggioranza che governa il Comune di Venezia, sottolineando anche la contraddizione di un sindaco che si appella alla burocrazia dei tribunali contro un referendum regionale per impedire di dare la parola ai cittadini. E non credo che il motivo sia la legge Del Rio, visto che era già in vigore da un anno quando Brugnaro ha sottoscritto l’impegno a far svolgere il referendum in caso di sua vittoria». La parola vada ai cittadini, accorpando il referendum con quello per l’autonomia del Veneto, conclude. Davide Zoggia che con Felice Casson ha invitato il Pd a valutare anche i motivi della separazione, dalle pagine del nostro giornale, aveva proprio espresso timori sulla coincidenza dei due referendum. Con la Rubinato si schiera la mestrina Silvia Conte, sindaca uscente di Quarto d’Altino che invita Brugnaro e Zaia a non negare il referendum e va oltre: «Io credo che, in un condiviso orizzonte strategico metropolitano, il riconoscimento dell'identità di Mestre distinta da Venezia insulare sia un’opportunità». Nel centrosinistra storicamente anti-separazione, si apre la breccia pro-divisione. Lunedì il Pd veneziano si riunirà per cercare una posizione comune in vista del consiglio comunale di giovedì 9. La seduta si tiene a Ca’ Loredan dalle 14.30 e la questione referendum è al terzo punto dell’ordine del giorno. La maggioranza che sostiene Brugnaro è divisa: Lega Nord e l’ex candidato e alleato Bellati hanno polemicamente ricordato al sindaco di non aver rispettato il patto elettorale. Il dibattito in aula sarà anticipato lunedì alle 9.30 dalla decima commissione convocata a Ca’ Farsetti per valutare la proposta di delibera sul referendum per dividere Venezia e Mestre in due comuni. E altri si fanno sentire. I socialisti di Luigi Giordani si dicono al fianco di Brugnaro nel no al referendum. Critico con Bellati e pure con Brugnaro è il gruppo di Nicola Funari (già Idv). «Stiamo assistendo ad una commedia degli equivoci, un indegno gioco delle parti in cui i veri traditi sono gli elettori che hanno dato fiducia a cotanti rappresentanti. Invece di dar corso ad un progetto politico economico, sociale e culturale per il Comune e per la Città Metropolitana di Venezia dopo la débâcle della giunta di centrosinistra, il sindaco Brugnaro e la sua giunta si perdono in chiacchiere inutili non avendo alcuna intenzione e voglia di risolvere i grandi e piccoli problemi dei cittadini veneziani e metropolitani», denunciano. Mitia Chiarin 

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pubblicata il 04 giugno 2016

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