Le quotidiane stragi del terrore

04 agosto 2016

Non c'é tregua. La terza guerra mondiale è nel cuore dell'Europa ed è estremamente difficile e drammatico dopo 70 anni di pace, di libertà, di apertura dei confini fare i conti con la brutalità di un nemico che si appalesa solo al momento in cui, nei luoghi della vita comune, mette in scena la sua carneficina contro quanti più civili possibile, uomini, donne, bambini... I cittadini europei sono abituati ad esigere dallo Stato sicurezza e protezione, ma gli Stati di fronte a un simile nemico appaiono al momento impotenti e questo alimenta sconcerto, rabbia, desiderio di nuovi muri. Rinvigorisce partiti nazionalisti e xenofobi e indebolisce chi è al governo. Dobbiamo dunque abituarci a convivere con il terrore? Io credo di no, ma serve con urgenza una strategia europea per reagire in modo integrato, dentro e fuori dei confini europei, che dimostri che i governi hanno capito e vanno incontro al problema con azioni efficaci. Perché il combinato disposto delle stragi del terrorismo di matrice islamista e dell'inarrestabile flusso di migranti in arrivo sulle sponde del nostro continente, sullo sfondo di una perdurante crisi economico-finanziaria, rischia di innescare una vera e propria bomba per le nostre società e democrazia. Riflessioni le mie, pubblicate sulla mia pagina Facebook subito dopo la strage di Monaco, che ho visto essere molto vicine all'analisi di Antony Giddens pubblicata da Repubblica nei giorni successivi. Clicca qui per leggere l'articolo

Da ultimo l'orrore è di nuovo ricomparso davanti al brutale assassinio nella sua chiesa di Padre Jacques Hamel, un martire di 86 anni dopo secoli in cui il martirio era scomparso dall'Europa, mentre continuava purtroppo a ripetersi nel silenzio dei media in altri luoghi del pianeta. Papa Francesco ha subito dichiarato che questa è sì una guerra, ma non è una guerra di religione. Dobbiamo essergli grati per questa lucidità, che sta già portando frutti, visto che dagli iman francesi è partita la proposta ai musulmani di manifestare domenica la propria solidarietà ai cristiani entrando nelle chiese. E succederà anche nelle chiese italiane. Un grande segno. Che ci ricorda le battute conclusive del libro "Le città invisibili" di Italo Calvino: "L'inferno è già qui. Ci sono due modi per non soccombere: l'uno è arrendersi all'inferno, fino al punto di non distinguerlo più. L'altro è saper riconoscere chi e che cosa, nell'inferno, non è inferno. Dargli spazio. E farlo durare".

Segnalo qui, per l'attinenza al tema, che la Camera il 19 luglio scorso ha approvato in via definitiva una seri di convenzioni internazionali per il contrasto al terrorismo, nonché la ratifica ed esecuzione di una serie di Convenzioni e Protocolli condivisi a livello europeo. Per un approfondimento al seguente link trovi il dossier del gruppo dei deputati Pd alla Camera: 166 -- Norme per il contrasto al terrorismo (ratifica ed esecuzione di Convenzioni internazionali)


pubblicata il 04 agosto 2016

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