Presentate a sostegno degli investimenti due interrogazioni a riforma bilanci enti locali, su fondo pluriennale vincolato e progetto Elena

08 agosto 2016

Su sollecitazione della Presidente dell'Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana, Mariarosa Barazza, e della Presidente dell'Anci Veneto, Mariarosa Pavanello, il 3 agosto scorso, a seguito dell'approvazione definitiva del testo di modifica della legge rinforzata n. 243/2012 sulle norme per l'equilibrio dei bilanci degli enti locali, ho depositato, prima della chiusura dei lavori, due interrogazioni a risposta in Commissione che hanno entrambe la medesima finalità: sostenere gli investimenti in conto capitale e in tema di efficienza energetica già programmati dagli enti locali, che possono portare un notevole contributo alla crescita economica ed occupazionale del Paese.

Con la prima interrogazione chiedo al Ministro dell'economia quali siano i dati a disposizione del Governo e lo stato di avanzamento del confronto con l'Anci nazionale ai fini dell’inserimento e in quale dimensione del fondo pluriennale vincolato tra gli aggregati rilevanti ai fini del saldo finale di competenza per il triennio 2017-2019. Con le modifiche della legge n. 243/2012, che in generale migliorano l’attuale disciplina con la previsione di un unico saldo finale di competenza non negativo facendo venir meno gli altri vincoli previsti dalla precedente normativa, si prevede infatti l’introduzione del fondo pluriennale vincolato fra le entrate e le spese finali a regime solo dal 2020, mentre tra il 2017 e il 2019 sarà la prossima legge triennale di bilancio a stabilire le regole attraverso le quasi il fondo pluriennale vincolato entrerà nel saldo, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica. Ciò introduce degli elementi di incertezza operativa sul versante degli investimenti e, più in generale, potrebbe rallentare la politica espansiva degli enti locali nella gestione delle spese a valenza pluriennale considerato che entro il 15 novembre la giunta comunale deve presentare al Consiglio lo schema di bilancio di previsione. Il fondo pluriennale vincolato è, infatti, lo strumento previsto ordinariamente dalla nuova contabilità per raccordare i bilanci in un arco pluriennale, in sostituzione della gestione dei residui, considerata poco trasparente. Nell'interrogazione rilevo che in sede di discussione al Senato il Viceministro Morando, con riferimento alla possibilità e alla dimensione dell'inserimento del fondo pluriennale vincolato nella prossima legge di bilancio, ha dichiarato: "Avremo i dati alla fine di luglio e, se avremo riscontri che quella norma non determini effetti negativi di finanza pubblica, può darsi che sia possibile un inserimento pressoché totale anche prima del 2020". Inoltre cito fonti di stampa che, con riferimento proprio a questa verifica, hanno riportato che "a breve verrà convocata una riunione formale governo-Anci per trovare un accordo per decidere quanto del Fondo pluriennale vincolato potrà essere inserito tra le entrate dei bilanci degli enti locali. In particolare, viene riferito, dal 2017 al 2019 il governo avrebbe assicurato una disponibilità annua non inferiore a quella prevista nel 2016, quindi 660 milioni di euro". La mia interrogazione ha dunque l'obiettivo di fare quanto prima chiarezza  - già agli inizi di ottobre - sui dati e intendimenti del Governo ai fini dell'inserimento anche nel triennio 2017-2019 del fondo pluriennale vincolato tra gli aggregati rilevanti ai fini del saldo finale di competenza al fine di favorire la programmazione degli investimenti e, in generale, la gestione di tutte le spese a valenza pluriennale da parte degli enti territoriali. 

A questo link puoi leggere l'interrogazione: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/09378&ramo=CAMERA&leg=17, ripresa anche il 5 agosto scorso dalle pagine di 'ItaliaOggi' con un articolo che fa il punto su finanza Enti Locali citando anche la mia interrogazione:  Clicca qui per leggere l'articolo.

Con la seconda interrogazione sottopongo al Governo la problematica di ben 25 comuni dell’area metropolitana di Venezia che, al fine di dare attuazione all’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 20 per cento, di aumentare l’utilizzo di energie rinnovabili del 20 per cento e migliorare l’efficienza energetica del 20 per cento, dopo aver aderito al “Patto dei Sindaci istituito dalla Comunità Europea”, hanno deliberato di partecipare ad un programma specifico (programma ELENA) di interventi in materia di efficienza energetica per un ammontare complessivo di oltre 36 milioni di euro, con il sostegno della Comunità europea e della BEI attraverso contributi specifici a sostegno dei costi connessi all’assistenza tecnica. La BEI, con nota del 27 novembre 2015, ha quindi comunicato alla Città Metropolitana di Venezia di aver definitivamente approvato il finanziamento di oltre 1.000.000,00 euro richiesto per la progettazione dei suddetti programmi di investimento, che prevedono, in particolare, che i soggetti (c.d. E.S.Co) che si aggiudicheranno apposite gare, realizzeranno gli interventi di manutenzione straordinaria  e ordinaria e di gestione di edifici e delle reti di illuminazione pubblica e forniranno i relativi servizi energetici, a fronte di un canone annuo che gli enti dovranno corrispondere, per un massimo di 10 anni,  per gli investimenti realizzati. Tuttavia queste operazioni finanziarie appaiono oggi di difficile se non impossibile realizzazione per effetto del combinato disposto dell’applicazione dei nuovi principi contabili - entrati in vigore nel 2015, quindi successivamente al patto dei Sindaci - e delle nuove regole del c.d. pareggio di bilancio. La contabilizzazione dell’investimento, infatti, dovrà essere fatta nell’anno in cui entrerà nel patrimonio dell’ente, con effetti negativi sul c.d. pareggio del bilancio atteso che, in quell’anno, il valore del bene sarà registrato interamente come spesa - al netto degli eventuali canoni già corrisposti - che non sarà però compensata da nessuna entrata rilevante ai fini del pareggio essendo contabilmente rilevata in entrata come mutuo. Allo stato sussiste perciò il rischio che gli enti coinvolti rinuncino o si trovino nell’impossibilità di realizzare investimenti che appaiono molto rilevanti, sia per lo sviluppo del territorio sia per le finalità conseguibili in termini di tutela dell’ambiente. Per questo con la mia interrogazione chiedo al Ministro dell'economia quali iniziative urgenti intenda assumere, anche parzialmente derogatorie sul piano normativo rispetto all’applicazione dei nuovi principi contabili, in questa fase di prima applicazione, per consentire la realizzazione degli investimenti già programmati e l’utilizzo del finanziamento europeo già disponibile per migliorare l’efficienza energetica delle reti di pubblica illuminazione.

A questo link puoi leggere l'interrogazione:

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=5/09367&ramo=CAMERA&leg=17

 


pubblicata il 08 agosto 2016

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