MIA INTERPELLANZA SU CARTA D'IDENTITA' AI RICHIEDENTI ASILO

23 gennaio 2017

Amministratori locali e responsabili degli uffici anagrafe dei comuni trevigiani, ma anche di altre province del Veneto, del Trentino Alto-Adige e dell'Umbria, sono in attesa che il Governo metta mano al più presto alle norme relative al rilascio della carta d’identità ai richiedenti asilo. Condividendo la necessità che sia fatta al più presto chiarezza su una normativa che sta generando incertezza e preoccupazioni, in quanto non distingue tra la situazione dei richiedenti asilo e quella dei già titolari di protezione internazionale, ho presentato sul tema una proposta con un’interpellanza al Ministero dell’Interno, depositata alla Camera e pubblicata il 17 gennaio scorso, sottoscritta anche dalla collega Casellato (al seguente link il testo dell’interpellanza: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=2/01586&ramo=CAMERA&leg=17).

Con questa iniziativa ho avanzato al ministro Marco Minniti la proposta di introdurre un documento “ponte” valido nella fase in cui si svolge la procedura di riconoscimento della protezione internazionale, mantenendo così salvi i diritti dei richiedenti asilo ma fornendo loro un documento più adeguato alla situazione provvisoria in cui si trovano. Sapendo infatti che due domande su tre vengono respinte, è evidente che diviene poi impossibile controllare gli spostamenti di quanti, venuto meno il requisito della residenza, continuano comunque ad utilizzare il documento d'identità, che ha valore 10 anni dal suo rilascio, per le più varie esigenze in uffici pubblici. Inoltre, nelle scorse settimane, numerosi amministratori locali hanno espresso forti timori anche sul fatto di doversi eventualmente far carico degli obblighi che derivano dall’iscrizione alle liste anagrafiche, come servizi sociali, servizi sanitari, diritto all’alloggio, etc… Ciò rischia di appesantire una situazione già precaria considerato che le amministrazione locali, specialmente quelle venete che soffrono la carenza di personale e di risorse finanziarie, si trovano di fronte ad un’ondata migratoria che ha già raggiunto il limite della sostenibilità numerica di presenze di profughi anche secondo l’ultima distribuzione del 3 per mille stabilita in sede nazionale, come ha da ultimo riconosciuto lo stesso Viminale, considerato che lo stesso capo del dipartimento Immigrazione, Mario Morcone, ha stabilito lo stop al trasferimento di nuovi profughi in Veneto (al seguente link trovi la notizia: http://corrieredelveneto.corriere.it/treviso/notizie/cronaca/2017/11-gennaio-2017/viminale-stop-nuovi-profughi-veneto-2401194185342.shtml).

Con l’interpellanza ho infine chiesto al Governo di valutare in ogni caso la possibilità di prevedere procedure semplificate per la cancellazione dalle liste anagrafiche dei soggetti non più reperibili e ai quali non è stata riconosciuta, nemmeno dopo il ricorso, la protezione internazionale, considerato che l’attuale procedimento può durare anche un anno. Aspetto questo evidenziato anche tra i punti impegnativi per il Governo della mozione di maggioranza sulla gestione dei migranti approvata alla Camera mercoledì 18 gennaio scorso (vedi la sezione 'Lavori d'Aula').

Ecco la rassegna stampa: http://www.oggitreviso.it/migranti-documento-di-identit%C3%A0-153329


pubblicata il 23 gennaio 2017

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