Pedemontana, ancora troppe incertezze. Zaia chiami una task force internazionale per evitare altri errori

24 marzo 2017

“Sul fatto che la Pedemontana debba essere ultimata, credo, siamo quasi tutti d’accordo. Ma quando, dopo oltre dieci anni dall’approvazione del progetto preliminare da parte del Cipe e tre modifiche della Convenzione, con l’opera realizzata dal concessionario per meno di un terzo, occorre evitare che l’ansia di chiudere al più presto il nuovo piano finanziario necessario al completamento dell’opera non faccia mettere a fuoco con chiarezza tutti i dati utili ad una scelta che avrà ricadute rilevanti sul territorio e sulle tasche dei cittadini veneti. Le ulteriori incertezze emerse in questi giorni, come ad es. sull’impatto dell’Iva, dovrebbero indurre il governatore Zaia a fermare un attimo la procedura per capire quale tra le diverse opzioni in campo sia la migliore per non ripetere gli errori che hanno condotto la classe dirigente politica e tecnica all’attuale situazione fallimentare”. Lo afferma Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd, secondo la quale è arrivata l’ora di rendere pubblica la valutazione di impatto ambientale dell’infrastruttura e di produrre una rigorosa analisi costi benefici, sia sul costo diretto, con simulazioni della sostenibilità finanziaria dell’opera sulla base di diversi scenari possibili e con varie ipotesi di traffico, sia sui costi indotti dalla stessa sul piano ambientale, economico e sociale per il territorio.

“Regione e Ministeri di competenza – spiega – devono mettere sul tavolo tutti gli elementi necessari per fare la scelta oggi più adeguata e per escludere il sorgere di ulteriori complicazioni di qui a qualche anno. Per questo serve una task force multidisciplinare che coinvolga le migliori competenze che ci sono sul territorio e, se serve, anche internazionali, che ci lavori a tempo pieno per qualche mese, per supportare la decisione del consiglio regionale. Stiamo parlando di un’opera certamente attesa da troppo tempo e da ultimare, ma che impatterà pesantemente sul territorio sia sotto il profilo ambientale che nel determinare lo sviluppo di alcune aree e magari il declino di altre in termini socioeconomici. Per questo i veneti, che sono a questo punto i principali finanziatori dell’opera, visto che attraverso la Regione su di essi ricadrà il rischio di mercato, devono esserne informati con la massima trasparenza. Anche se tutto ciò dovesse comportare il rinvio della soluzione di qualche mese”. 

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pubblicata il 24 marzo 2017

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