L'Usl: evitata un'epidemia È scontro con la Procura - La Tribuna di Treviso

21 aprile 2017

Pagina 2, Primopiano

di Giorgio Barbieri wTREVISO Nervi tesi tra Procura e azienda sanitaria sulla vicenda di Emanuela Petrillo, l’assistente sanitaria di 31 anni accusata dall’Usl di aver finto di vaccinare i bambini. Uno scontro sotterraneo che aumenta le preoccupazioni di tutti quei genitori (150 circa) che, anche ieri, hanno preso d’assalto il centralino dell’azienda sanitaria per capire se i loro figli sono stati o meno vaccinati. Da una parte la Procura che, dopo aver indagato sull’assistente sanitaria, ne ha chiesto e ottenuto l’archiviazione. Dall’altra l’Usl che, dopo aver atteso la chiusura dell’inchiesta, ha effettuato un nuovo test a campione che ha convinto il direttore generale Francesco Benazzi a richiamare per il vaccino 500 bambini. Ad accendere la polemica è Simonetta Rubinato, parlamentare del Partito democratico, che chiede conto proprio dell’archiviazione della prima, e finora unica, indagine: «Una riflessione è dovuta anche su come sia potuto accadere che, dopo l’indagine dei Nas attivata dall’Usl, si sia arrivati all’archiviazione del caso in Tribunale su richiesta della Procura». Alla parlamentare risponde indirettamente Dalla Costa, che ricostruisce l’iter dell’inchiesta che aveva visto la Petrillo indagata per il reato di omissione d’atti d’ufficio. Indagini che, dopo aver ascoltato colleghe, ex colleghe, familiari dei bambini, non hanno fatto emergere «evidenze che Emanuela Petrillo abbia volontariamente omesso di somministrare dosi di vaccino non obbligatorie», come recita la richiesta di archiviazione. Ora, alla luce del nuovo studio, la Procura è pronta a valutare se aprire una nuova inchiesta o chiedere al giudice la riapertura di quella precedentemente archiviata. «L’azienda sanitaria», ha spiegato Dalla Costa, «ci ha fatto pervenire gli esiti di un’analisi sierologica a campione su un certo numero di soggetti potenzialmente coinvolti nella mancata vaccinazione. Ora spetterà al pubblico ministero titolare della prima inchiesta verificare se gli elementi riguardino le medesime parti interessate, oppure se si tratti di dati in tutto o in parte diversi dai precedenti». Nei corridoi della Procura serpeggia però anche malumore per i toni della conferenza stampa dell’Usl, che non avrebbe partecipato alle indagini salvo poi annunciare la necessità di vaccinare in pochi giorni 500 bambini. Accusa cui risponde, con una certa dose di irritazione, il direttore generale Francesco Benazzi: «Non ci sto a passare per quello che ha perso tempo. In soli quattro mesi abbiamo bloccato una donna che non eseguiva le vaccinazioni. Se non avessimo creduto alle nostre due assistenti e non fossimo intervenuti immediatamente chissà quanti bambini ora non sarebbero protetti. E chissà cosa è accaduto nelle Usl dove aveva lavorato in precedenza». Intanto Emanuela Petrillo si è messa in malattia. Ha cancellato i profili sui social e non risponde al cellulare. Un’assenza che, secondo le valutazioni dell'Usl, aggrava la posizione dell’assistente, nei cui confronti la direzione ha avviato una procedura di licenziamento e sta preparando una richiesta di risarcimento danni da centinaia di migliaia di euro (centomila solo per il costo vaccini). Oggi poi è atteso in Procura il direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica, Giovanni Gallo e accertamenti sono stati avviati anche all’azienda sanitaria “Alto Friuli”, dove la donna aveva operato prima di arrivare a Treviso. La Direzione dell’azienda ha intanto completato la spedizione delle lettere ai cittadini invitati alle giornate vaccinali straordinarie. Sono state organizzate per dare la possibilità di completare correttamente le vaccinazioni. Le giornate vaccinali straordinarie, mirate per varie patologie, sono previste nei giorni 24 e 28 aprile, 2 e 6 maggio prossimi. La comunicazione è stata inviata solo ai cittadini coinvolti e si prevede che entro la settimana prossima tutti l'avranno ricevuta. Per tutti gli altri non è necessaria alcuna comunicazione, ricordando che sono interessati solo coloro che si sono sottoposti a vaccinazione da parte dell'assistente sanitaria sotto provvedimento disciplinare, nel periodo tra il 25 gennaio e l'8 giugno 2016. Per qualsiasi informazione, le persone coinvolte possono rivolgersi al seguente numero telefonico: 0422 323866 (punto unico vaccinazioni) dalle 8.30 alle 14 dal lunedì al venerdì o all'indirizzo mail: puntounicovaccinazioni@aulss2.veneto.it. Sul caso interviene anche Alessandra Moretti, capogruppo del Partito democratico in Regione: «Occorre fare piena luce, e il più in fretta possibile. Quando è in gioco la salute di tante persone e in particolare dei soggetti più deboli, come i bambini, non si può tergiversare». 

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pubblicata il 21 aprile 2017

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