Banche veneto: sul decreto serve far presto, ma anche bene

03 luglio 2017

"Con il decreto legge sulla liquidazione ordinata delle popolari venete il Governo ha individuato una via di uscita per scongiurare ricadute ancor peggiori perla stabilità dell'economia del Veneto e anche del sistema bancario nazionale, dopo che anche la Commissione europea ha compreso che un bail-in non conveniva a nessuno. Con il passaggio di conversione in Parlamento si doveva cogliere l'occasione per dare ascolto ai tanti dubbi, anche sotto il profilo di costituzionalità delle norme, che emergono da più parti. Non dare spazio alle audizioni necessarie e ridotto al massimo i termini per la presentazione degli emendamenti non va certo in questo senso. L'obiettivo della politica oltre che fare presto dovrebbe anche essere fare bene". Lo afferma Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd che ha annunciato la presentazione di alcuni emendamenti essenzialmente volti a tutelare le aziende esposte con fidi e i piccoli risparmiatori che, oltre a essere stati limitati nel diritto di recesso a seguito della trasformazione dei due istituti da popolari a società per azioni, sono stati vittime di frodi e raggiri da parte degli amministratori di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza.  

"Il dubbio eccessivo -sottolinea Simonetta Rubinato - può trasformarsi in indecisione e irresolutezza e paralizzare azioni necessarie a far fronte a situazioni che richiedono invece decisioni non più rinviabili. Ma la vicenda che abbiamo di fronte è complessa e soprattutto, come ha ricordato oggi con una lettera a tutti i parlamentari don Torta, ha a che fare con il futuro di tante persone deboli e fortemente provate. Qualche giorno in più avrebbe consentito a noi parlamentari di poter acquisire, attraverso le audizioni, elementi utili al miglioramento di quei punti del decreto che stanno creando maggiori perplessità e preoccupazioni. Mi auguro che ci sia un ripensamento rispetto all'idea di accelerare l'approvazione senza darci la possibilità di intervenire, anche perchè si rischia di intasare i tribunali con un enorme contenzioso". 

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pubblicata il 03 luglio 2017

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