Separazione, il prefetto stoppa la Regione E Rubinato striglia Minniti - Corriere del Veneto

23 luglio 2017

Pagina 3, Primopiano

Il referendum sulla separazione di Venezia e Mestre «non s’ha da fare», perché prevale la legge Delrio sulle Città metropolitane e dunque un iter completamente diverso da quello che sta intraprendendo la Regione. Questo, in sintesi, il senso della risposta del prefetto di Venezia Carlo Boffi alla lettera con cui nei giorni scorsi il governatore Luca Zaia aveva chiesto lumi sulla consultazione che prevede la divisione tra il centro storico insulare e la terraferma veneziana. Una proposta lanciata da un comitato separatista locale e poi sposata dalla Lega in consiglio Regionale: a febbraio c’era stato il primo passo, con il giudizio di meritevolezza da parte di Palazzo Ferro Fini, nei giorni scorsi la definizione del corpo elettorale, limitato ai cittadini del Comune di Venezia. Tutto, dunque, secondo l’iter previsto dalla legge regionale 25 del 1992. Peccato però che, come ha ribadito il prefetto a Zaia, dal 2014 sia in vigore la legge nazionale 56, cosiddetta Delrio, che prevede modalità del tutto differenti: l’input deve infatti arrivare dal consiglio comunale di Venezia e a votare devono essere tutti i cittadini della Città metropolitana (che a Venezia conta 44 comuni). Peraltro il sindaco di Venezia (e metropolitano) Luigi Brugnaro fin dal primo secondo ha manifestato la sua contrarietà al referendum, spiegando come creerebbe questioni patrimoniali complesse, privando Venezia di infrastrutture come porto e aeroporto e, per esempio, causando la chiusura del Casinò di Ca’ Noghera, che ricadrebbe nel nuovo Comune di Mestre. Sia Comune che ex Provincia hanno fatto ricorso al Tar proprio per questo. Zaia nei giorni scorsi aveva frenato sull’indizione del referendum, che i promotori vorrebbero accorpato a quello sull’autonomia del Veneto del 22 ottobre. Il governatore aveva spiegato di aver chiesto nuovi pareri alla Prefettura e all’Avvocatura regionale, ma dalla prima è dunque arrivato lo stop. Ora, dicono dal suo staff, la lettera del prefetto sarà affiancata ad altri pareri ricevuti in vista della decisione finale. La prossima settimana dovrebbe poi sciogliere la riserva il governo, che sta valutando la possibilità di sollevare il conflitto di attribuzione alla Corte Costituzionale sugli atti della Regione.

Intanto, sul referendum per l’autonomia del Veneto è la senatrice del Pd Simonetta Rubinato a schierarsi con Zaia e a pungolare il ministro dell’Interno Marco Minniti, dem pure lui. E lo fa con un‘interrogazione che chiede conto del perché alla Lombardia sia stata accordata la collaborazione delle prefetture e al Veneto, come ripete Zaia, ancora no. «Ciò sembra mettere in dubbio l’avvio delle procedure di leale collaborazione - scrive - Chiediamo chiarimenti in merito al Viminale».

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pubblicata il 23 luglio 2017

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