Zaia riunisce i suoi tecnici Rubinato lancia un'idea - Il Giornale di Vicenza

07 febbraio 2018


Pagina 7, Regione

VENEZIA Il governatore Luca Zaia l'ha detto: con il Governo non si firma nulla se non c'è certezza che i contenuti del documento che si vuole lasciare come "pista da battere" per il nuovo Parlamento sarà un passo avanti per il Veneto sulle materie per cui vuole maggiore autonomia dallo Stato, e non un legarsi le mani per le future trattative.Per questo oggi «per fare il punto su tutti gli aspetti in ballo» riunirà la delegazione trattante guidata come noto dai costituzionalisti Mario Bertolissi e Luca Antonini e formata anche dal vicentino Andrea Giovanardi dell'Università Trento, dal veneziano Dario Stevanato docente all'Università di Trieste e dal giurista Ludovico Mazzarolli docente a Udine, oltre ai dirigenti regionali Mario Caramel, Ezio Zanon e Maurizio Gasparin. Questa pre-intesa riguarderebbe cinque materie di sicuro peso come sanità, lavoro, ambiente, istruzione e Ue. Ma il tema base è quello delle risorse che lo Stato passerà al Veneto per gestirle. «Per noi - ha spiegato Zaia - deve assolutamente uscire dall'accordo il sistema di calcolo della spesa storica, che significherebbe essere parametrati a ciò che spendiamo storicamente e penalizzare oltremodo il Veneto».

E su questo interviene la deputata Simonetta Rubinato del Pd, che ha fondato "Autonomia Dem". «Bene fa Zaia a convocare gli esperti per analizzare la bozza di pre-intesa inviata dal Governo - afferma - perché è nei dettagli che il diavolo nasconde la sua coda e i 2,4 milioni di veneti che il 22 ottobre hanno votato per l'autonomia non si accontenteranno certo di tutto quello che passa il convento romano. C'è una specificità veneta che chiede risposte adeguate, anche in termini di risorse, e che non può essere sacrificata accodandosi alle intese con il Governo delle altre Regioni".Rubinato propone a Zaia «di avanzare al Governo una proposta concreta. Una innovativa sentenza della Corte Costituzionale, pubblicata a fine novembre - spiega - ha sancito che l'avanzo di amministrazione effettivamente accertato nel bilancio consuntivo è nella piena disponibilità dell'ente territoriale che lo ha realizzato. Ebbene - spiega la parlamentare - l'Anci Veneto insieme all'Università Ca' Foscari ha quantificato in un miliardo di euro gli avanzi nelle casse dei nostri comuni, una cifra che investita potrebbe generare un aumento dello 0,7% del Pil regionale e 13 mila posti di lavoro. Zaia chieda di esercitare maggiori competenze nella materia di legislazione concorrente relativa al coordinamento della finanza pubblica locale, proponendo al Governo di avviare da subito qui in Veneto una sperimentazione, in forza della citata sentenza della Corte, per considerare tra le entrate dei nostri Comuni ai fini del rispetto del pareggio di bilancio l'avanzo di amministrazione. Anche condizionandolo al rispetto di alcuni parametri di virtuosità: la disponibilità di giacenze iniziali di cassa almeno pari all'avanzo di amministrazione utilizzabile, una ridotta esposizione debitoria, il rispetto dei tempi di pagamento previsti dalla normativa vigente e un elevato rapporto tra incassi e accertamenti. Non credo che il Governo possa dire di no a una proposta così di buon senso e sarebbe finalmente un primo segnale concreto di riconoscimento della virtuosità dei nostri Comuni».

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pubblicata il 07 febbraio 2018

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