Candidature Pd: le mie dichiarazioni in rassegna stampa

07 febbraio 2018

Con la pubblicazione delle liste del Pd stilate dalla segreteria nazionale sono cessate finalmente le girandole di nomi che da settimane imperversavano sui media, compreso il mio, ed è stato chiaro a tutti quello che io avevo già spiegato un mese fa (nell'ntervista che puoi vedere cliccando qui): nel 2013 ero in lista perché scelta dagli elettori alle primarie. Una volta che la dirigenza ha deciso di non farle, la mia candidatura sarebbe stata possibile solo se Renzi o almeno la dirigenza del Pd Veneto avesse riconosciuto il valore della nostra battaglia per il referendum sull'autonomia del Veneto. Non è stato così, come avevo già compreso da tempo, ragion per cui non ho avanzato alcuna richiesta di essere ricandidata ai vertici regionali e nazionali. Per lo stesso motivo non ho accettato la proposta di candidatura arrivatami, per il tramite del segretario regionale, la sera di venerdì 26 gennaio scorso, nell'imminenza della direzione nazionale convocata per approvare le liste, solo per riempire una casella rimasta ancora vuota ai tavoli romani, senza alcuna possibilità di poter incidere sulle scelte da fare nel prossimo Parlamento a favore del Veneto. Come pure ho declinato, essendo parlamentare uscente del Pd, la proposta di candidatura come capolista fattami oltre un mese fa dagli amici alleati della Lista Civica Popolare e della Lista Insieme, che ringrazio in ogni caso per la stima e il riconoscimento del valore del mio impegno politico, fortemente caratterizzato dal legame con il territorio e la società veneta. Nell'imminenza della chiusura di questa Legislatura, ringrazio gli amici del Pd che hanno in questi anni condiviso le mie battaglie politichee gli elettori che mi hanno consentito di acquisire in Parlamento un'esperienza straordinaria, che spero possa essere ancora utile, perché altre sfide ci attendono. Il mio impegno continuerà insieme a loro e alle competenze che abitano sul territorio, in coerenza con il lavoro di questi anni e quanto già fatto con i barcamp al tempo delle primarie del 2014: c'è da rispondere alle istanze di chi vive e lavora nella nostra regione, a cominciare dalla domanda politica di autonomia espressa attraverso il referendum del 22 ottobre. E, come ho sottolineato nell’Assemblea provinciale del Pd di Treviso del 4 febbraio scorso, assicurando il mio sostegno ai candidati trevigiani in campo, c’è da lavorare per recuperare i valori fondativi del Partito democratico, che doveva essere plurale, aperto e federale, ripartendo dal basso, ricostruendo sui territori un rapporto di fiducia con i cittadini, dopo questa infelice esperienza di selezione delle candidature senza primarie.

 

Ai seguenti link trovi la rassegna stampa:

Il Gazzettinohttp://www.simonettarubinato.it/index.php?area=6&menu=114&page=327&lingua=4&np=1&idnotizia=5109 

La Tribunahttp://www.simonettarubinato.it/index.php?area=6&menu=114&page=327&lingua=4&np=1&idnotizia=5108 

Il Corriere del Venetohttp://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/politica/18_gennaio_30/venezia-02-03-14apcorriereveneto-web-veneto-22f4768a-058f-11e8-bf81-b44da09ed31b.shtml 

 

 

 

 

 


pubblicata il 07 febbraio 2018

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