"Autonomia, nessuna intesa-fotocopia" - Il Gazzettino

07 febbraio 2018

Pagina 15, Nordest

VENEZIA Gianclaudio Bressa garantisce: non è un documento fotocopia. La bozza di pre-intesa sull'autonomia del Veneto preparata dai tecnici del sottosegretario agli Affari Regionali e arrivata venerdì scorso a Palazzo Balbi è, per certi versi, unica. Non è uguale a quella inviata nelle stesse ore anche alla Lombardia e all'Emilia Romagna. «Il principio ispiratore è identico, la procedura è uguale per tutti, le materie sono le stesse - puntualizza il sottosegretario Bressa - ma i contenuti sono diversi». Stamattina, intanto, a Palazzo Balbi si riunirà la delegazione trattante.

I TIMORI In laguna più di qualcuno aveva pensato male: se Roma manda a tutte le Regioni interessate la bozza della pre-intesa, non sarà che, per far prima e per chiudere la vicenda in fretta, specie adesso che siamo in piena campagna elettorale, hanno preparato un documento uguale per tutti? Timori espressi dallo stesso Roberto Ciambetti, leghista, presidente del consiglio regionale del Veneto: «Bene firmare il documento della pre-intesa, purché non sia un documento qualsiasi». Tradotto: se è troppo all'acqua di rose, si rischia di sminuire la portata del referendum del 22 ottobre e il voto di 2 milioni di veneti. Come ribadito da Ciambetti, la Regione Veneto su due punti sarebbe intransigente: 1) si può cominciare con le cinque materie uguali per tutte le Regioni trattanti (istruzione, tutela e sicurezza del lavoro, ambiente, rapporti con l'Unione europea, sanità), ma va assunto un impegno a trattare successivamente le altre 17; 2) le risorse. «Non esiste - dice Ciambetti - che si prenda come punto di riferimento la spesa storica», perché così facendo al Veneto che è sempre stato virtuoso verrebbe riconosciuto meno delle altre regioni che sono state più spendaccione

LE RISORSE Il capitolo risorse resta sotto embargo. Il sottosegretario Bressa ieri ha precisato solo un aspetto: il testo inviato a Zaia non è uguale a quello inviato a Maroni e neanche a quello mandato a Bonaccini. «Non è la stessa bozza di intesa - ha detto il sottosegretario - per il semplice motivo che le richieste sono diverse. È chiaro che il principio ispiratore è identico e che la procedura è uguale per tutti, ma sulle cinque materie i contenuti sono diversi».

LA PROPOSTA «C'è una specificità veneta che chiede risposte adeguate, anche in termini di risorse, e che non può essere sacrificata accodandosi alle intese con il Governo delle altre Regioni». Così Simonetta Rubinato, leader di Autonomia Dem che chiede a Zaia di avanzare al Governo una proposta concreta: «Una innovativa sentenza della Corte Costituzionale, pubblicata alla fine di novembre, ha sancito che l'avanzo di amministrazione effettivamente accertato nel bilancio consuntivo è nella piena disponibilità dell'ente territoriale che lo ha realizzato. Anci Veneto insieme all'Università Ca' Foscari ha quantificato in un miliardo di euro gli avanzi nelle casse dei nostri comuni, una cifra che investita potrebbe generare un aumento dello 0,7% del Pil regionale e 13,4 mila posti di lavoro. Zaia chieda di esercitare maggiori competenze nella materia di legislazione concorrente relativa al coordinamento della finanza pubblica locale proponendo al Governo di avviare da subito qui in Veneto una sperimentazione, in forza della citata sentenza della Corte».Alda Vanzan 

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pubblicata il 07 febbraio 2018

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