Visita a L'Aquila dei deputati del Partito Democratico

28 luglio 2010

Martedì 27 luglio un folto numero di deputati del Gruppo del Partito Democratico si è recato in visita alla città de L'Aquila, per rendersi conto di persona dell'attuale situazione e per incontrare una rappresentanza della cittadinanza.

L'on. Simonetta Rubinato, che ha scattato per testimonianza le foto che vi alleghiamo, afferma: "Ciò che ho visto e che le foto rendono solo in minima parte è la ferita profonda che il terremoto ha lasciato in una città che doveva essere molto bella. Ciò che più mi ha colpito è lo spazio vuoto lasciato dalla Casa dello Studente, che risalta per essere circondato da altre abitazioni e palazzi rimasti in piedi: questo vuoto rende evidente le responsabilità di chi ha costruito quell'edificio per la tragica morte di quei giovani. E un centro storico deserto e spettrale, in cui non si vede nessun cantiere aperto, per ripristinare almeno qualche abitazione o attività commerciale, solo transenne e qualche cane che vaga tra le macerie in cerca di cibo. La ricostruzione richiederà certo tempo e risorse finanziarie ingenti, per le quali il Governo dovrebbe richiedere anche il sostegno dell'Unione Europea, uscendo dalla logica propagandistica dell'autosufficienza miracolosa. Ma occorrerà anche e soprattutto la determinazione ed il coraggio dei cittadini aquilani. Mi sono tornate in mente le parole del parroco Don Diego Bez di Longarone che un mese dopo il disastro del Vajont (con interi paesi spazzati via e circa duemila vittime), nel novembre del 1963 scriveva sul bollettino parrocchiale: «La ripresa sarà forzatamente lenta, ardua, ma ci deve essere; lo esigono l'avvenire dei vostri figli, la memoria dei nostri morti. Ed è possibile (...). Dimostriamoci robusti nella prova. Non assumiamo, vilmente, l'atteggiamento di vittime, tutto pretendendo dagli altri.  Dagli altri avremo l'aiuto a rimetterci in piedi, ed a questo abbiamo diritto; ma dobbiamo essere noi a camminare verso un avvenire migiore; noi con le nostre risorse morali, intellettuali e soprannaturali».  Ricordo che nel dicembre del 1963 la Commissione di tecnici nominata dal Ministero dei Lavori Pubblici stabilì che Longarone doveva essere costruita altrove e in un primo momento lo stesso Consiglio Comunale si adeguò, ma la popolazione ebbe la forza di imporre alle Istituzioni la propria volontà di ricostruire Longarone in loco e l'ebbe vinta. Mi auguro davvero che gli aquiliani non si rassegnino ed abbiamo la forza di vincere la battaglia per riprendersi il loro centro".

 

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pubblicata il 28 luglio 2010

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