Edizione speciale Amministratori Locali - 12 Maggio 2010
Gentili colleghi Sindaci,
nelle scorse settimane ho avuto modo di promuovere alcune iniziative parlamentari su questioni che interessano da vicino gli Enti locali, e in particolare i Comuni. Spero di farvi cosa gradita inviandovi questo aggiornamento.
Su segnalazione di alcuni funzionari di Comuni del Trevigiano, ho presentato un’interrogazione a risposta in Commissione ai Ministri dell’Economia e dell’Interno per chiedere che si provveda in tempi brevi e definiti a saldare quanto riscosso a titolo di addizionale IRPEF per l’anno 2007 e non ancora versato ai Comuni. Non solo: ho chiesto anche di rendere chiari e accessibili agli enti beneficiari i criteri di calcolo del gettito complessivo dell'addizionale comunale da riversare agli enti e di attuare in tempi brevi quanto previsto dalla normativa vigente sempre in merito ai trasferimenti ai Comuni delle somme a loro spettanti sul gettito Irpef. Sto cercando ora di trasformare l’interrogazione in un question time in modo da avere una risposta più veloce dal Governo.
Il Decreto Incentivi emanato lo scorso marzo dal Governo, dopo esser stato approvato dalla Camera è ora al Senato per la definitiva conversione in legge. Intervenendo nelle Commissioni riunite VI (Finanze) e X (Attività Produttive) della Camera, durante il dibattito sugli emendamenti riguardanti le società di riscossione delle entrate degli Enti locali, con particolare riferimento alla nota vicenda della società Tributi Italia, ho proposto di rendere più rigorose le sanzioni personali previste per i responsabili della società, chiedendone anche l’interdizione dai pubblici uffici, oltre che da rivestire ruoli di amministratori in società pubbliche. Ho chiesto anche siano individuate e adeguatamente sanzionate le eventuali responsabilità da parte di amministratori e responsabili del servizio finanziario di quei Comuni che sono rimasti danneggiati dal mancato riversamento dei tributi riscossi da Tributi Italia, nelle ipotesi in cui non si siano attivati addirittura per più anni a difesa dell’interesse dei Comuni stessi.
In occasione del dibattito alla Camera sul Decreto Incentivi ho presentato vari emendamenti in Commissione finalizzati a promuovere e incentivare la ristrutturazione e riqualificazione energetica del vetusto patrimonio edilizio esistente. Poichè il gruppo del Partito Democratico ha poi ritenuto di selezionare per l'Aula solo una ventina di emendamenti, li ho unificati presentandone solamente uno, sulla illustrazione del quale sono intervenuta in Assemblea. A seguito del voto di fiducia posto dal Governo sul maxi emendamento, ho provveduto a presentare un Ordine del giorno in Aula che è stato accolto dal Governo. Questo argomento è di sicuro interesse per gli amministratori locali. Mentre si allungano le liste dei cittadini che fanno richiesta di un alloggio pubblico, l’offerta di edilizia sociale si va riducendo per effetto della vendita di immobili da parte degli Enti pubblici proprietari, tra di essi anche numerosi Comuni. La mancanza di risorse finanziarie, infatti, impedisce loro di mettere mano ad un patrimonio molto spesso degradato. Per incentivare gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica, sto predisponendo un disegno di legge per chiedere, tra le altre cose, di applicare anche all’edilizia sociale pubblica le agevolazioni fiscali del 36 e 55% e di introdurre l’eco prestito, misura adottata con grande successo in Francia. [ leggi il mio intervento sull'ecoprestito redatto per la stampa]
Nel dibattito sul Decreto Incentivi ha trovato spazio anche la questione relativa all’ Iva corrisposta sulla Tariffa Igiene Ambientale (Tia). Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il pagamento dell’Iva, in quanto si tratta di una tassa e non di una tariffa, si è creata una situazione di incertezza interpretativa. La Maggioranza aveva presentato un emendamento che andava in direzione opposta a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale poiché affermava che la Tia è una tariffa e quindi l’Iva può essere applicata. L’emendamento è stato però bocciato dalle Commissioni Finanze e Attività Produttive, segno evidente della difficoltà della maggioranza di trovare una via d’uscita condivisa ad una situazione che sta tenendo col fiato sospeso Enti e Gestori del servizio asporto rifiuti, sia i cittadini. Per trovare una soluzione il Governo potrebbe ora approfittare della proroga concessa sino al 30 giugno agli Enti locali per l’approvazione dei bilanci preventivi 2010.
Vi segnalo che sta proseguendo il lavoro della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, presieduta dall’on. La Loggia. Come è noto, il primo decreto attuativo della riforma riguarda il federalismo demaniale. Su questo tema ho avuto già occasione di intervenire sulla stampa evidenziando le contraddizioni di un provvedimento che rischia di creare fin troppe aspettative negli Enti Locali. Forti dubbi e perplessità sono stati espressi anche da Anci e Upi in occasione dell’audizione del 29 aprile presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. [ per un approfondimento clicca qui]
Sul tema della finanza locale la V Commissione della Camera, di cui faccio parte, ha avviato da tempo un indagine conoscitiva, ancora in corso. Mi permetto di segnalare gli interventi più recenti che ho inserito nel forum del mio sito.
Cordiali saluti
Simonetta Rubinato
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