Newsletter n. 107 - Settembre 2011

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Newsletter n. 107 del 24 settembre 2011
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Il NO all’arresto di Milanese ripropone l’urgenza della questione morale

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La maggioranza di CentroDestra ha scritto un’altra triste pagina di questa legislatura. Giovedì 22 settembre l’aula della Camera ha accolto la proposta della Giunta di negare l’autorizzazione a eseguire la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del deputato Marco Milanese, braccio destro del ministro Tremonti (quest’ultimo ha preferito non farsi vedere in Aula in occasione del voto, facendo stizzire i colleghi deputati del Pdl, costretti invece a salvare il suo protetto).

A carico di Milanese la magistratura ipotizza i reati di associazione per delinquere, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio su indagini svolte dalla Guardia di Finanza. Milanese è accusato di aver scambiato nomine in numerose società controllate dal Tesoro, appalti e segreti giudiziari con soldi e benefit lussuosi: yacht, auto, vacanze, orologi preziosi ed altre utilità.

Accuse molto più pesanti di quelle contestate poco tempo fa all’on. Papa, oggi in carcere non avendo potuto contare sui voti della Lega Nord. Milanese si è difeso, sostenendo di non essere il ‘deus ex machina’ delle nomine, di non aver mai ricevuto regali o altre utilità, ma raccontano i boatos del Transatlantico che abbia detto a qualche collega: «Se vado dentro io, non resterò a lungo solo» (dal Corriere della Sera, 22 settembre 2011).

Alla fine la proposta della Giunta di negare l’arresto di Milanese è stata approvata con 312 voti a favore e 306 contrari, con le opposizioni compatte e pochi franchi tiratori. Milanese si è ‘salvato’ per soli 3 voti: la maggioranza richiesta era infatti di 309. Un risultato sul filo del rasoio, accolto con ostentata soddisfazione dal Premier Berlusconi, anche se è già aperta la caccia ai franchi tiratori.
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Venerdì 23 Settembre 2011
SERNAGIOTTO SVELI LE SUE REALI INTENZIONI
Invito l'assessore regionale a fare chiarezza sul progetto di riforma che ha proposto alla Gelmini, perché non va messo in discussione il modello educativo offerto dalle nostre scuole dell’infanzia, declassandolo a mero servizio sociale.



Giovedì 22 Settembre 2011
FAMIGLIE NUMEROSE PUNITE DAL GOVERNO
Dopo la protesta contro i tagli della manovra promossa da una delegazione dell’Associazione nazionale famiglie numerose, giunta a Montecitorio, incalzeremo la maggioranza per assumere finalmente le misure di equità necessarie a dare attuazione ai precetti costituzionali.  



Mercoledì 21 Settembre 2011
SCUOLE INAGIBILI, SERVE UNA DEROGA
Il rapporto di Cittadinanzattiva sull'edilizia scolastica conferma l'urgenza di un piano, eventualmente concordato in sede europea, per escludere dal patto di stabilità gli interventi di messa in sicurezza realizzati da Comuni e Province.



Martedì 20 Settembre 2011
ENTI LOCALI, IL GOVERNO ASCOLTI MOODY'S
Secondo l'agenzia di rating le manovre economiche varate dal CentroDestra si stanno rivelando fortemente depressive per lo sviluppo locale. Per questo continuo a chiedere di destinare le risorse bloccate per il ponte di Messina all'apertura di piccoli e medi cantieri di Comuni e Province.

SERNAGIOTTO NON SA PIU' CHE PESCI PIGLIARE
La proposta presentata dall'assessore regionale al ministro Gelmini, durante la convention Pdl di Cortina, lascia allibiti: non è chiudendo le scuole dell’infanzia statali che si salvano quelle paritarie.

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Il fatto

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IL GOVERNO ASCOLTI L'APPELLO CHE GIUNGE DALLE FAMIGLIE ITALIANE E RISPETTI LA COSTITUZIONE

Giovedì scorso ho incontrato, assieme ad altri colleghi, la delegazione dell’Associazione nazionale famiglie numerose giunta a Montecitorio per sensibilizzare i parlamentari sulle gravi preoccupazioni legate alle pesanti misure introdotte dalla recente manovra economica approvata dal Parlamento. Abbiamo assicurato il nostro impegno per far sì che il Governo riveda la decisione di cancellare le detrazioni fiscali. [leggi tutto]


Lavori in Aula

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GIOVANI E PARTECIPAZIONE POLITICA: IN COSTITUZIONE DUE NUOVI PRINCIPI

Basterà avere 18 anni, senza più attendere i 25, per essere eletti deputati. Per essere senatori, invece, ne saranno sufficienti 25 invece dei 40 attualmente richiesti: è quanto prevede un disegno di legge costituzionale approvato in prima lettura alla Camera, che ora passa all'esame del Senato. Il testo licenziato mercoledì scorso a Montecitorio a stragrande maggioranza modifica l'articolo 56 della Costituzione, estendendo l'elettorato passivo per la Camera (cioè la possibilità di essere eletti) a tutti i cittadini che abbiano già raggiunto la maggiore età. Una corrispondente modifica è prevista all'articolo 58: per essere eletti senatori occorrerà aver raggiunto il venticinquesimo anno di età e non più, come oggi, il quarantesimo. E' stato, invece respinto un emendamento del deputato del Pd Salvatore Vassallo che puntava a riconoscere ai diciottenni il voto per eleggere i senatori. [leggi tutto]


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GESTIONE DEL VERDE URBANO: NORME URGENTI E NECESSARIE IN QUESTO MOMENTO?

I lavori di questa settimana in Aula sono iniziati in modo rocambolesco con il Governo battute per ben 5 volte, a causa delle assenze nelle fila del Pdl. Ma il testo in discussione non aveva un grande peso politico. Si trattava infatti del disegno di legge “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. Alla fine, anche il tentativo del relatore Angelo Alessandri di rinviare il provvedimento in commissione per limitare i danni è stato respinto e il Governo ha dovuto rimettersi all’aula su tutte le richieste di modifica presentate dall’opposizione. Con l’approvazione del disegno di legge (votato in modo bipartisan), che ora torna al Senato, cambiano le regole per la gestione del verde urbano con novità in materia di giardini pubblici, educazione ambientale e monitoraggio del verde collettivo. [leggi tutto]

Mozione

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IL GOVERNO RIMANDA LA RIPARTIZIONE DELLE FREQUENZE DIGITALI A FAVORE DELLE TV LOCALI

Su iniziativa del collega Vinicio Peluffo, abbiamo presentato una mozione al fine di impegnare il Governo ad assumere iniziative di carattere normativo volte a modificare la regolamentazione in materia - ferme restando le indicazioni comunitarie - per salvaguardare le tv locali e ripartire la riduzione delle frequenze per 1/3 a carico delle tv locali e per 2/3 a carico di quelle nazionali. [leggi tutto]


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