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L’on. Rubinato in visita alle carceri di Treviso “La situazione e' insostenibile: occorre prevenire il rischio di rivolte”
“Il sovraffollamento delle carceri è un’emergenza: sino a qui si sono evitate situazioni drammatiche, ma il rischio di rivolte è reale. Il Governo deve dare risposte urgenti anche a Treviso”. Dopo l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale del capoluogo, con il quale si chiede al Ministero della Giustizia una sede più idonea per il carcere minorile, l’on. Simonetta Rubinato ha voluto rendersi conto di persona della situazione in cui si trovano gli istituti penitenziari trevigiani.
Il 22 dicembre scorso l'on. Rubinato ha visitato la Casa Circondariale e l’Istituto penale per i minorenni in via Santa Bona, accompagnata dai direttori, rispettivamente Francesco Massimo e Alfonso Paggiarino. “La situazione è molto critica sia a livello strutturale che per quanto riguarda gli organici della polizia penitenziaria – ha commentato la parlamentare trevigiana -. I detenuti nel carcere maschile sono più del doppio della capienza ottimale, 302 contro i 134 previsti. Ho contato in alcune celle di quattro metri per quattro sino a dodici posti letto. L’organico è composto di 130 persone contro i 187 previsti. E anche al minorile la situazione è critica a causa della carenza di spazi e della convivenza di minori con giovani adulti”.
“E' davvero da apprezzare l'impegno dei direttori e di tutto il personale che con dedizione suppliscono alle mancate risposte da parte dell'Amministrazione centrale – ha aggiunto l’on. Rubinato -. Importante è anche il rapporto con il territorio, le istituzioni locali e il volontariato. Ma il Governo deve fare la sua parte: avere delle carceri più adeguate è necessario anche per garantire più sicurezza e certezza della pena”.
Simonetta Rubinato si attiverà in sede parlamentare per chiedere maggiori fondi per investimenti sulle due strutture, ma anche nuove assunzioni per adeguare gli organici della Polizia Penitenziaria.
"Mi spiace - conclude infine la Rubinato - che la sen. Casellati, sottosegretario alla Giustizia con delega ai minori, che è di Padova, non abbia trovato il tempo per fare una visita anche all’istituto penale per minorenni di Treviso. Avrebbe avuto modo di sapere che la Regione Veneto nel bilancio 2010 ha tagliato 800 ore di formazione professionale importanti per il recupero dei minori e il loro inserimento sociale, una volta scontata la pena. Considerato che l’istituto penale per minorenni di Treviso è l’unica struttura del Triveneto, credo sia doveroso far appello oltre alla Regione Veneto anche alla Regione Friuli Venezia Giulia e alle Province Autonome di Trento e Bolzano perché si facciano carico dei 50 mila euro necessari a finanziare l’attività”.
Finanziaria 2010: provvedimento insufficiente, per combattere la crisi servono le riforme
Durante la seduta pomeridiana dell'Aula del 15 dicembre scorso, Simonetta Rubinato è intervenuta per illustrare i propri emendamenti al disegno di legge Finanziaria 2010. Le proposte emendative, nessuna delle quali accolta dal Governo, miravano a dare sostegno ai Comuni, oggi in grave difficoltà, e rilanciare attraverso i loro investimenti la crescita economica.
L'intervento è stato inoltre occasione per esprimere il proprio auspicio affinchè, alla luce della recente aggressione di cui è stato vittima il Presidente del Consiglio, si giunga quanto prima ad una moderazione dei toni nel confronto politico.
Signor Presidente, onorevole rappresentante del Governo, onorevoli colleghi,
colgo l'occasione di questo intervento per esprimere anche personalmente - già lo ha fatto il segretario del Partito Democratico - la mia solidarietà al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ribadendo, ancora una volta, che l'aggressione di cui è stato vittima è un atto che va fortemente condannato.
È vero che si tratta di un gesto opera di una persona con problemi psichici, ma non per questo va sottovalutato, perché è il segnale che si è oltrepassata la misura. A tutti e, in particolare, a chi ha responsabilità politiche e di Governo, deve suonare come un monito per ricondurre il confronto politico su toni degni di un Paese democratico e civile.
Il clima avvelenato, frutto di un'esasperazione di parole, di slogan e di messaggi, ha contagiato tutti senza distinzioni; in qualche modo, anche oggi, ne siamo stati spettatori e protagonisti in questo Parlamento. Proprio in questo momento, invece, con i problemi “caldi” che ha il Paese, avremmo bisogno di istituzioni un po' più “fredde”. La crisi economica sta intaccando il tessuto sociale, segnali di tensione sono da tempo nell'aria e spetta al Governo, al Parlamento e a tutte le forze politiche raffreddare i toni.
Faremmo bene la nostra parte compiendo insieme uno sforzo per riportare l'attenzione sui problemi del Paese, abbandonando la lotta politica come scontro tra persone, abbandonando anche una certa personalizzazione della politica e tornando a confrontarci sui problemi degli italiani...
Leggi l'intervento completo (80 KB)
Dall'intesa Berlusconi - Galan, molto fumo e poco arrosto per le infrastrutture del Veneto
Venerdì 6 novembre a Roma è stato firmato il 2° Atto aggiuntivo all'Intesa Generale Quadro del 2003 tra il Governo e la Regione Veneto per l'integrazione del settimo programma delle infrastrutture strategiche del Veneto, un patto sottoscritto tra Silvio Berlusconi e Giancarlo Galan
L'intesa tra il governatore uscente del Veneto e il presidente del Consiglio è arrivata nel bel mezzo delle polemiche che impazzano da settimane tra Pdl e Lega sulla candidatura alla presidenza della Regione Veneto e sembra costituire un atto di compensazione alla totale assenza di fondi destinati alla nostra Regione nella delibera CIPE pubblicata nella stessa giornata.
Il programma delle infrastrutture così sottoscritto non rappresenta di fatto un reale stanziamento di fondi per la realizzazione delle varie opere elencate, ma, come si legge all'articolo 3, nulla più di un elenco che "il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si impegna a sottoporre all’approvazione del CIPE". Inoltre, risulta evidente che i fabbisogni finanziari necessari alle 13 ulteriori opere di cui il Ministero promette l'avvio della realizzazione entro il 2013 verranno raccolti in prevalenza attraverso mutui e leve finanziarie derivanti da fondi privati.
Dunque, l'impegno del Governo per le infrastrutture strategiche del Veneto sulla carta sembra consistente, ma nei fatti è vuoto. Lo conferma la lettura della delibera del Cipe approvata lo stesso 6 novembre scorso, che distribuisce una valanga di miliardi, ma in cui il Veneto non è menzionato (v. allegato). Ciò che risulta invece evidente dalla lettura dell'Atto aggiuntivo sottoscritto il 6 novembre scorso (v. allegato) è la conferma dell'azzeramento dei fondi destinati alla realizzazione del Sistema Metropolitano Ferroviario Regionale del Veneto, per il quale l'on. Rubinato riuscì da senatrice a far stanziare 100 milioni di euro, per poi vederli cancellati dall'attuale Governo. La prima tranche di dieci milioni di euro per il 2008 è arrivata, poi il relativo capitolo è stato cancellato. E il subemendamento alla Finanziaria 2010 con cui l'on. Rubinato ha chiesto di ripristinare il contributo dello Stato per il SMFR (di 8 milioni l'anno per dieci anni) è stato dichiarato inammissibile per estraneità di materia. Strano, visto che i commi 196, 197 e 198 del maxiemendamento del Relatore recano disposizioni riguardanti il Ponte di Messina e la relativa Società...
Consulta il testo del 2° Atto Aggiuntivo all'Intesa Generale Quadro tra Governo e Regione Veneto (161 KB)
Consulta il testo della Delibera Cipe approvata il 6 novembre 2009 (46 KB)
Le prospettive della finanza locale tra federalismo fiscale e patto di stabilità
“La compensazione dell’Ici, inserita all’ultima ora negli emendamenti alla Finanziaria in discussione alla Camera, è certamente una buona notizia per i Comuni. Ma da sola non basta a rispondere alle tante richieste che i sindaci veneti hanno avanzato al Governo, annunciando una nuova mobilitazione per il 10 dicembre a Roma”. Lo ha detto l’on. Simonetta Rubinato il 4 dicembre scorso a Ponzano, aprendo i lavori del convegno promosso dal suo staff dal titolo “Le prospettive della finanza locale tra federalismo fiscale e patto di stabilità”.
“A fronte di questa notizia positiva – ha aggiunto la parlamentare trevigiana – ce ne sono altre di negative. Come ad esempio gli ulteriori 600 milioni rispetto a quelli già elargiti al Comune di Roma, svincolati dal patto si stabilità. O gli annunciati tagli per il triennio 2010/2012 del contributo ordinario agli Enti locali, lasciando ai Comuni stessi di decidere dove tagliare. Ad esempio riducendo il numero dei consiglieri o assessori comunali, o eliminando la figura del difensore civico o del direttore generale. Non si può riscrivere il Codice delle Autonomie Locali con colpi di mano nell’ambito di una legge finanziaria. La Commissione si era già espressa in tal senso. Ma il Governo fa rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta”.
L’on. Simonetta Rubinato, che è anche sindaco di Roncade, fa presto a fare i conti: “Pensare di risanare il debito dello Stato tagliando il numero dei consiglieri comunali è follia. Nel mio Comune di 14.000 abitanti significherebbe un risparmio di qualche centinaia di euro. Ridicolo”.
Durante il convegno, a cui hanno partecipato sindaci, assessori e funzionari dei Comuni, è emersa la grave situazione in cui si trovano i Comuni trevigiani (la Marca è all’ultimo posto delle province del Veneto per quanto riguarda i trasferimenti statali pro capite, e il Veneto è tra le ultime Regioni a livello nazionale). Un grido d’allarme raccolto dagli autorevoli relatori, Giancarlo Verde, direttore Finanza locale del Ministero dell’Interno, Pasqualino Castaldi, dirigente della Ragioneria dello Stato, Salvatore Parlato, funzionario dell’IFEL-ANCI e Gilberto Muraro, docente dell’Università di Padova. “Siamo di fronte ad una situazione paradossale – ha detto Muraro -. In attesa del federalismo fiscale, qualcuno rischia di chiudere gli occhi votando contributi straordinari per salvare dal dissesto finanziario alcuni grossi Comuni, penalizzando ancora una volta quelli virtuosi. Una nuova disciplina delle Autonomie locali si può applicare già da oggi, senza attendere il federalismo”.
Reintegro dei fondi alle scuole paritarie: aggiornamenti dalla manovra Finanziaria
Aggiornamento del 5 dicembre 2009
Sui fondi alle scuole paritarie, un aggiornamento semi-positivo.
Nell'Allegato 1 al maxiemendamento del relatore consegnato in Commissione venerdì 4 sera alle 22.30 (si comincia ora a discutere la finanziaria in commissione dopo una settimana di continui rinvii!) sono destinati 130 milioni di euro delle risorse derivanti dallo scudo fiscale alle scuole non statali. Sembra dunque che quest'anno la battaglia trasversale dei parlamentari abbia costretto il Governo al ripristino dei fondi al livello del 2008. Peraltro, il comma 247 del maxiemendamento precisa che "le disponibilità ... sono destinate alle finalità di cui all'allegato 1 della presente legge nella misura massima ivi prevista...". Il che significa che i 130 milioni sono la cifra massima che con successivo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri potranno essere destinati alle non statali! Ancora una volta il Governo si riserva di fare il grazioso sovrano per quello che darà, quando lo darà, magari con uno sconto a posteriori! In ogni caso il successivo decreto dovrà avere il parere delle competenti commissioni parlamentari.
Visto l'atteggiamento del Governo non credo che saranno accolti eventuali subemendamenti migliorativi. Quindi occorrerà vigilare che, dopo l'approvazione del testo attuale, sia emanato tempestivamente il relativo decreto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e che sia confermata la somma integrale di 130 milioni di euro.
In ogni caso, va rilevato che tutta questa battaglia - se va a buon fine - è solo per tornare (speriamo) al livello già acquisito con il Governo Prodi (540 milioni) e solo per il 2010. Per il 2011 rimane in questo momento solo uno stanziamento di circa 320 milioni.
Aggiornamento del 3 dicembre 2009
Nella giornata di oggi è stato discusso in Commissione Bilancio il tema del reintegro dei fondi alle scuole non statali. Vi sono più emendamenti al ddl sul bilancio 2010 dei vari gruppi politici per il ripristino del fondo al livello del 2008 (ovvero 535 milioni), con l'aggiunta dei 130 milioni che ora mancano all'appello per il 2010.
Il Governo ed il Relatore continuano ad affermare che si troverà una soluzione, ma questa volta all’interno della manovra Finanziaria e non nell’ambito della legge di bilancio, senza tuttavia dire nulla in ordine all'ammontare del reintegro.
Proprio per questo motivo, il collega della maggioranza Toccafondi ha chiesto l'accantonamento del suo emendamento per le paritarie. Invece il collega Misiani del Pd ha chiesto di votare il proprio analogo emendamento. Risultato: ancora una volta è stato umiliato il Parlamento, perché la maggioranza ha votato compatta contro il reintegro del fondo su richiesta del Governo. Anche l’on. Rubinato è intervenuta per evidenziare come sia necessario rispettare la volontà del Parlamento, visto che tutte le forze politiche chiedono al Governo di provvedere in merito per garantire con certezza e per tempo lo svolgimento di una funzione che attiene a diritti fondamentali delle famiglie, soprattutto in Regioni come il Veneto.
L’on. Simonetta Rubinato ha inoltre chiesto al Governo di escludere dai saldi utili ai fini del Patto di stabilità i contributi dei Comuni e delle Regioni alle scuole dell'infanzia non statali nelle Regioni in cui esse coprono oltre il 50% dell'offerta formativa. Risultano però improbabili aperture in questo senso, anche perché il relativo emendamento presentato dall’onorevole Rubinato alla Finanziaria è stato dichiarato inammissibile dal Presidente della Commissione.