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Federalismo infrastrutturale veneto: scampato il pericolo di perderlo

Un emendamento presentato il 15 ottobre scorso dal relatore in sede di conversione del decreto legge 25 settembre 2009 n. 135 aveva scatenato una levata di scudi in Veneto contro il pericolo che venisse vanificato il federalismo infrastrutturale ottenuto per la nostra Regione durante il governo Prodi

Oggetto della contesa è stata la Concessioni Autostradali Venete (CAV), società mista tra Regione e Anas, costituita tra l’altro per la gestione del Passante di Mestre allo scopo di reinvestirne gli utili nelle infrastrutture stradali necessarie alla nostra Regione. La CAV, se fosse passata la proposta di modifica promossa dal senatore piemontese Malan (relatore, della PDL), sarebbe stata privata dei «poteri e funzioni di soggetto concedente ed aggiudicatore» del raccordo autostradale, a favore di un ritorno alla gestione diretta da parte dell’Anas.
Insomma, il gioiello del federalismo infrastrutturale veneto (come lo ha definito il Governatore Galan, annunciando i 130 milioni di fatturato realizzati in sei mesi) istituito in forza dell’art. 2 comma 290 della Finanziaria del governo Prodi approvata nel dicembre del 2007, sarebbe stato vanificato a favore della potente società dell’ANAS.

Tremonti si era evidentemente accorto di quanto frutta il Passante (200 milioni l’anno circa) e aveva deciso di tenersi tutta la torta, alla faccia del federalismo annunciato e della valanga di voti che ha tributato il Veneto a questo Governo. Si sarebbe trattato di un nuovo, gravissimo colpo al sistema infrastrutturale del Veneto, che si aggiungeva ai 100 milioni di euro che l’attuale governo ha già scippato al nostro territorio, cancellando con la manovra finanziaria del dicembre scorso i fondi destinati alla realizzazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale dall’ultima Finanziaria di Prodi (grazie ad un emendamento dell’allora senatrice Simonetta Rubinato).

Il Veneto, però, non si è rassegnato allo scippo. Anche un manipolo bipartisan di sindaci e amministratori è sceso in campo con una lettera aperta al premier Berlusconi, in cui si testimoniava «delusione e rabbia» per l’attacco alla CAV: tra i firmatari naturalmente anche il sindaco (e parlamentare del Pd) Simonetta Rubinato.
La battaglia sembra sia stata vinta: il 29 ottobre scorso in Commissione al Senato il relatore ha presentato una riformulazione dell'emendamento che sostanzialmente salva la CAV (più che una riformulazione, è la cancellazione del precedente emendamento Malan!), che è stata approvata. Il Governo ha quindi dovuto fare marcia indietro ed è stato ripristinato il disposto originario della Legge Finanziaria del Governo Prodi. La CAV, grazie all'impegno corale delle Istituzioni venete, è salva.

mimetype Leggi il testo dell'emendamento originario presentato dal senatore Malan (38 KB)

mimetype Consulta gli art. 2 commi 289 e 290 della Finanziaria 2007 di cui l'emendamento prevedeva l'abrogazione  (22 KB)

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Il Paese che vogliamo, il PD che vogliamo

Con un suo contributo al prossimo dibattito congressuale, Simonetta Rubinato affronta i temi caldi del Partito Democratico e  illustra i motivi del suo sostegno alla candidatura di Dario Franceschinil per la segreteria del Partito

Care amiche, cari amici,
la mia scelta di sostenere la mozione e la candidatura alla Segreteria nazionale del PD di Dario Franceschini in questo passaggio congressuale – determinante per la prospettiva futura del partito - si basa sulla convinzione che il Partito Democratico debba essere lo strumento a disposizione di tutti quei cittadini che, condividendone gli orientamenti di fondo, vogliano  utilizzarlo per concorrere a rendere migliore, più moderno e più civile, il nostro Paese.

Per questo l’identità, la linea politica, il progetto di governo, l’organizzazione sul territorio del nostro partito devono tener conto del Paese che c’è (la realtà politica, istituzionale, sociale ed economica attuale) ed essere legati all’idea di Paese che vogliamo.

Il Partito Democratico deve essere uno strumento che serve al Paese e agli italiani, non alla sua classe dirigente o a qualche potere forte. Per questo il confronto congressuale va portato sui grandi temi che ci sfidano e non ridursi ad una conta lacerante, consapevoli del ruolo storico-politico e del senso della missione che deve  avere il nostro partito nell’Italia di oggi...
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L'onorevole Rubinato sottoscrive il Manifesto degli Enti Locali

Piero Fassino ha presentato il 5 settembre scorso durante la sua visita a Marghera il "Manifesto degli Enti Locali", un documento di proposta del PD che mira a favorire un intervento legislativo atto a tutelare e valorizzare i Comuni del Veneto. Tra i firmatari l'on. Rubinato, sindaco del Comune di Roncade

I sindaci e gli amministratori locali del Veneto sono in gravi difficoltà nel dare risposta alle esigenze dei cittadini, aumentate anche per effetto della crisi.
A queste difficoltà il Governo fino ad oggi non ha dato risposte concrete.
Dell’attuazione del tanto sbandierato federalismo fiscale non c’è traccia. E per come è congegnata la legge approvata in Parlamento un vero federalismo fiscale si potrà vedere solo tra 8 anni.
Nel frattempo, con i tagli decisi dal ministro Tremonti con la manovra triennale  2009-2011 e i provvedimenti collaterali, la situazione è gravemente peggiorata:  tagli non solo diretti sulle risorse per la finanza locale (i trasferimenti), ma anche indiretti, come quelli al Fondo sociale.
Alla diminuzione dei trasferimenti erariali e dei fondi destinanti alle politiche sociali, va aggiunta l’inadeguata copertura del mancato gettito derivante dalla soppressione dell’Ici sulla prima casa (i trasferimenti compensativi previsti per il 2009 coprono solo l’86% del gettito complessivo attestato dai Comuni nel corso del 2008)...


mimetype Scarica il testo completo del Manifesto degli Enti Locali  (579 KB)

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L'importanza dello strumento delle primarie
Un contributo del Prof. Salvatore Vassallo spiega la scelta che il PD ha fatto a suo tempo circa lo strumento delle primarie, un'analisi molto puntuale, che spiega alcune delle stesse ragioni fondative del nostro partito.
La scelta delle primarie è qualificante dell'idea stessa del partito che vogliamo. Certo, va calibrata con la necessità che ha un partito di strutturarsi e organizzarsi sul territorio, di rispettare il ruolo fondamentale degli iscritti e dei militanti (che ne sono i "soci proprietari") nel contribuire a determinarne la linea politica, ma nell'attuale società le primarie, svolte in modo rigoroso, sono uno strumento imprescindibile per consentire la partecipazione del maggior numero di cittadini.

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Rubinato: il Congresso del PD sia momento di confronto

L'onorevole trevigiana annuncia che si farà promotrice di un documento a sostegno della mozione Franceschini-Fassino

Treviso - In vista del congresso di ottobre che porterà all'elezione del nuovo segretario del Pd, l’onorevole trevigiana Simonetta Rubinato chiede che l’appuntamento diventi una reale occasione di confronto e di apertura su progetti politici. E boccia i comitati personali precostituiti.
“Il congresso – afferma Rubinato - ci offre l’occasione per smetterla di parlare di nomi, schieramenti e truppe e per aprire un confronto positivo e salutare sull’identità e sulla linea politica del Pd, sulle nostre proposte per il governo del Paese e del nostro territorio".
"Il mio impegno - prosegue Rubinato - con l’obiettivo di far crescere il Partito Democratico, sarà quello di raccogliere la maggior partecipazione possibile intorno ad una proposta politica che si riconosce nella mozione di Franceschini e di Fassino, perchè ritengo sia quella più coerente con le ragioni fondative del Partito Democratico, ma senza rinunciare a portare un contributo originario ed autonomo che sia rappresentativo di questo territorio”.
Pertanto la trevigiana annuncia che presto si farà promotrice, in qualità di parlamentare dell’area culturale cattolico-liberale, di un breve documento a sostegno della mozione Franceschini-Fassino.
"Documento- spiega – che sarà aperto al contributo di tutti coloro che ne condividono l’ispirazione e il progetto politico, nonché l’agire democratico basato sulla trasparenza e la coerenza dei comportamenti. Solo dopo si potrà costituire, insieme a chi condivide la proposta, il Comitato promotore per la candidatura di Franceschini. Per questo smentisco qualsiasi voce circa l’avvenuta costituzione allo stato di tale Comitato”.

Da www.oggitreviso.it del 21 luglio 2009

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