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Una lettera di benvenuto al Dalai Lama per la sua visita al Parlamento

L'onorevole Simonetta Rubinato ha aderito alla raccolta firme promossa dall'on.Matteo Mecacci, deputato radicale e presidente dell'Intergruppo parlamentare per il Tibet in Parlamento su una lettera di benvenuto a sua Santita' il Dalai Lama, in occasione della sua partecipazione al V Congresso mondiale parlamentare sul Tibet.
Lo scopo di lettera di benvenuto, sottoscritta da oltre 140 tra deputati e senatori del Parlamento italiano, è il riconoscimento al premio Nobel per la Pace della grande opera e la fede nella promozione del dialogo, della tolleranza e della nonviolenza, per garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali del popolo tibetano.

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Edilizia e burocrazia: i tempi eccessivi degli iter autorizzativi

In Fiera a Verona un  workshop promosso da Ance Veneto, in collaborazione con la rivista EST, per elaborare proposte e soluzioni ai tempi eccessivi degli iter autorizzativi nel settore edilizio

L'onorevole Simonetta Rubinato ha preso parte il 12 novembre scorso al workshop dal titolo "Edilizia e Burocrazia: i tempi eccessivi degli iter autorizzativi", incontro/dibattito promosso da Ance Veneto in collaborazione con la rivista EST - Edilizia Sviluppo Territorio, nell'ambito di Geo-oikos.

L'incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti politici e tecnici della Regione Veneto, esponenti degli Enti Locali, giornalisti, imprenditori e rappresentanti del mondo bancario, ha avuto l'obiettivo di individuare proposte e soluzioni migliorative a una questione, quella dei tempi di autorizzazione per le opere di costruzione, che si pone come elemento di distinzione, in senso negativo, tra la realtà veneto/italiana e quella di altri Paesi europei e come elemento di ostacolo alla competitività delle imprese e alla capacità del nostro sistema di attrarre capitali di investimento dall'estero... [Leggi tutto]

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Simonetta Rubinato eletta membro della Direzione nazionale del Partito Democratico

La squadra veneta in direzione nazionale del Pd è tutta “in rosa” (più Zanonato)

La squadra veneta nella direzione nazionale del Partito Democratico è tutta “in rosa”. L’assemblea, riunitasi il 7 novembre scorso a Roma per la proclamazione di Pier Luigi Bersani a segretario nazionale, ha eletto i 120 membri della direzione nazionale.

I veneti sono: le deputate Simonetta Rubinato, Margherita Miotto e Daniela Sbrollini, la sindaca di Montebelluna Laura Puppato, la vicesindaca di Vicenza Alessandra Moretti, la veneziana Marta Meo, già nell’esecutivo regionale. 

Tra i venti nominativi designati direttamente dal segretario nazionale (che si aggiungono ai 120 designati dall’assemblea), spicca un altro veneto  il sindaco di Padova Flavio Zanonato. 
A questi, si aggiungerà, oltre al sindaco Massimo Cacciari, membro di diritto, il segretario regionale, che sarà eletto dall’assemblea regionale, domenica 15 novembre.

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Norma salva mutuatari insolventi: arrivano i primi risultati

Un avvocato di Foggia ha voluto comunicare il suo apprezzamento all’on. Rubinato per il lavoro svolto in Camera dei Deputati, con particolare riguardo alla sua iniziativa di progetto di legge n. 1801 (Disposizioni per consentire la permanenza nell’alloggio ai contraenti di mutui per l’acquisto dell’abitazione principale divenuti insolventi) ed alla norma di cui all’art. 1-quater introdotto con un emendamento della deputata del Pd alla Legge 18 dicembre 2008, n. 199 (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 ottobre 2008, n. 158 recante misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali”), informandola di una prima applicazione del procedimento ivi previsto.

“Mi ha fatto piacere sapere che il mio lavoro può essere utile a risolvere i problemi concreti di persone che in questo  momento di crisi sono in grande difficoltà. Questo è per me motivo di ancora maggiore impegno nell’attività di parlamentare” è il commento dell’on. Simonetta Rubinato, che preannuncia “Sto lavorando ad una proposta di legge per evitare che si ripetano casi terribili come quello accaduto una settimana fa al piccolo Elvis di Napoli, che è morto a sei anni a causa di un braciere acceso dalla mamma per scaldarsi dopo che l’Enel aveva tagliato la corrente elettrica per il mancato pagamento della bolletta. E’ una vergogna ed una ingiustizia che non si deve ripetere più”.
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Patto di stabilità, insorgono i sindaci veneti sul premio a Catania, Palermo e Taranto

Il Ministero dell’economia e dell’Interno hanno dato attuazione attraverso decreto interministeriale al sistema premiale a favore dei Comuni italiani così detti virtuosi, introdotto dall’art. 77-bis del decreto legge n. 112 del 2008 

Lo schema prevede che le risorse derivanti dalle sanzioni applicate ai Comuni che non hanno rispettato i vincoli del Patto di stabilità per il 2008 siano destinate a premiare quelli che il Patto lo hanno rispettato. Il così detto premio consiste nel distribuire tra questi ultimi ulteriori spazi finanziari per poco più di 173 milioni complessivi, valutando anche la posizione di ciascun Comune rispetto a due indicatori economico-finanziari: il grado di rigidità strutturale dei bilanci e il loro grado di autonomia finanziaria.
Sono 155 i Comuni veneti (su un totale di 580) che potranno beneficiare di tale provvedimento, per una cifra complessiva da ripartire di circa 14,5 milioni di euro. Ma non si tratta di soldi “veri” che arriveranno da Roma nelle casse comunali, ma di risorse proprie degli stessi enti locali che essi potranno spendere in più quest’anno rispetto al tetto stabilito nel Patto di stabilità.
Per fare un esempio, il Comune di Casier potrà spendere 30.995 euro in più; San Biagio di Callalta 52.895 euro in più; Treviso 411.102 euro in più… Dunque, un pugno di mosche: si tratta infatti di uno spazio di manovra esiguo, che non risolve i problemi dei Comuni che hanno fatto consistenti investimenti in opere pubbliche per i loro cittadini.

La beffa diventa però completa quando, scorrendo l’elenco dei Comuni “virtuosi” stilato da Tremonti e Maroni, si incontrano anche i municipi di Catania, Palermo, Taranto che in più occasioni in passato hanno dimostrato gravi carenze nella capacità di gestione delle proprie risorse, ricorrendo più volte all’indebitamento e a sanatorie finanziate con soldi dello Stato. Per questi lo Stato è più generoso: a Catania si danno da spendere in più 983.411 euro, a Palermo 1.562.860 euro in più e a Taranto 1.378.069 euro in più…

La rabbia e la delusione degli amministratori veneti sono grandi: «Rispettare quel Patto non significa essere virtuosi, ma ossequiosi… Un ente locale non può essere definito virtuoso se per restare entro determinati parametri non paga i fornitori, per di più in un periodo di crisi come quello che siamo vivendo».

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