"Il Pd dunque per essere un'alternativa deve superare la prospettiva di un partito di sinistra sia pure progressista, per essere a sua volta uno strumento a servizio di tutti gli italiani - incalza la Rubinato - e la dirigenza del partito deve dimostrare che non si arrocca ai voti congressuali per guidare alla vecchia maniera un vecchio partito, ma di saper valorizzare le diverse sensibilità e culture al suo interno per rappresentare meglio la società moderna, fatta sempre meno di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e sempre più anche di lavoratori autonomi, a tempo determinato per non dire precario, professionisti, artigiani, commercianti, imprenditori, terzo settore".
Conclude l'on. Rubinato: "Così ad esempio sulla manovra bisogna dire che per ridurre il debito pubblico entro il 2015 chi ha di più deve contribuire molto di più, non per punire i ricchi, ma per un sacrosanto criterio di giustizia sociale. E dobbiamo dire dove tagliare le spese improduttive in modo selettivo per reperire le risorse per gli investimenti nell'istruzione, nelle infrastrutture e nella sicurezza sociale per tutti."
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