"Chi rappresenta oggi una Regione importante come il Veneto - continua la parlamentare - non può usare un linguaggio obsoleto e superato dagli eventi, evocando scelte politiche di arroccamento e localismo. Il tipo di immigrazione che entra nel nostro Paese è conseguenza di una struttura economico-sociale caratterizzata da un debole welfare familiare, rapido invecchiamento, forte incidenza di settori produttivi che chiedono lavoratori poco qualificati (come ad esempio l'edilizia e l'agricoltura). La crisi economica ha certo rallentato il flusso immigratorio, ma se la politica non si fa carico di governare le cause di questo fenomeno è inevitabile che agli slogan non seguano mai i fatti, anche quando chi grida appartiene alla Lega che è alla guida del Paese da almeno otto degli ultimi dieci anni".
"Chi ha avuto il mandato dagli elettori di governare - continua l'on. Rubinato - farebbe cosa più utile agli italiani e ai veneti se mettesse in atto misure per far ripartire l'economia, sostenere le imprese per riqualificare il sistema produttivo, offrire migliori servizi alle famiglie e investire su scuola, ricerca e formazione professionale. Ovvero l'esatto contrario di quanto prevede la prossima manovra correttiva".
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